Presidenziali in Nagorno-Karabakh: si profila il ballottaggio
Elezioni presidenziali ieri nel Nagorno-Karabakh, il territorio a maggioranza armena,
teatro di una difficile disputa tra Yerevan e Baku e dichiaratosi indipendente dall’Azerbaijan
dopo il crollo dell'Urss nel 1991. Da Mosca, il servizio di Giuseppe D’Amato:
Quale futuro
per il Nagorno-Karabakh? La popolazione dell'ex enclave armeno in territorio azero
ha espresso il proprio pensiero. Tre i candidati in corsa per la presidenza: il capo
dello Stato uscente Bako Saakian,l'ex viceministro della Difesa Vitalij Balasanian
ed il prorettore dell'Università di Erevan, Arkadij Sogomonian. I programmi sono simili
tra loro e mirano principalmente al riconoscimento internazionale del Paese. Secondo
i più influenti osservatori il ballottaggio è la soluzione più probabile. L'Azerbaigian
non riconosce il valore legale della consultazione e la Turchia lo sostiene. Duro
lo scambio di note diplomatiche tra Ankara e l'Armenia. Negli ultimi mesi sono stati
frequenti gli scontri alla frontiera con morti e feriti, tanto da temere lo scoppio
di una nuova guerra. Quello del Nagorno-Karabakh è stato il primo conflitto etnico
nell'Urss fin dal 1988. Ha segnato il risveglio delle nazionalità e da allora non
si è ritrovata la pace.