2012-07-20 14:21:50

Olimpiadi: a Londra la Chiesa aderisce all'esperienza ecumenica di "More than Gold"


In occasione dei Giochi olimpici e paraolimpici – in programma a Londra dal 27 luglio al 12 agosto – i vescovi cattolici di Inghilterra e Galles hanno aderito all’organizzazione ecumenica cristiana "More than gold" che dal 1996 trasforma quest’appuntamento sportivo inter-continentale in occasione di evangelizzazione. Circa un terzo degli atleti partecipanti a Londra 2012 sono cattolici ed è importante offrire loro, e a tutto il mondo sportivo, l’opportunità di un'esperienza spirituale durante le due settimane di gare. Fabio Colagrande ne ha parlato con James Parker, rappresentante cattolico dell’organizzazione caritativa “More than Gold”:RealAudioMP3

R. – In Inghilterra, prendiamo molto sul serio l’Enciclica di Giovanni Paolo II Ut unum sint che invita i credenti cristiani a pregare e lavorare insieme per l’unità. Vorremmo riuscire a mettere insieme tutte le nostre risorse per poter offrire il nostro servizio per questi Giochi olimpici, per costruire, insieme, il Regno di Dio. “More than Gold” è un’esperienza iniziata con i Giochi olimpici di Barcellona nel 1992. In quell’occasione, erano presenti tanti protestanti ed evangelici - battisti, metodisti, episcopaliani: lì, tutti insieme, hanno preso la decisione di unirsi per proclamare la Buona Notizia ai successivi Giochi olimpici in Atlanta, negli Stati Uniti, nel 1996. Quest’anno, invece, è la prima volta che la Chiesa cattolica vi partecipa insieme agli altri cristiani: ed è una esperienza straordinaria per noi.

D. – In concreto, che tipo di servizio offre questa organizzazione durante le giornate olimpiche?

R. – Facciamo tante cose, ma vogliamo anzitutto offrire una calorosa accoglienza ai turisti e agli spettatori, ma in particolare agli atleti. Apriamo le nostre chiese per la preghiera, per la contemplazione, ma anche per una tazza di the o di caffè, un’usanza tipicamente britannica, o anche, per esempio, per l’accesso ai servizi igienici. Ci saranno poi artisti cristiani, ci sarà la musica per le strade: abbiamo organizzato festival locali. Per la prima volta, poi, ci sarà un campo internazionale per i giovani, un po’ come succede alla Giornata mondiale della gioventù. Ci saranno anche delle Messe speciali, celebrate in diverse lingue: metteremo a disposizione un grande numero di cappellani cattolici all’interno del Villaggio Olimpico. In generale poi, come comunità cristiana, abbiamo messo a disposizione degli alloggi gratuiti per le famiglie e gli amici degli atleti in competizione e per i turisti: dunque apriremo le nostre case agli stranieri, ai visitatori. Come nel Vangelo, dove Gesù ci chiede di accogliere tutti gli stranieri.

D. – Se ho ben capito come “More than Gold” voi mettete anche a disposizione degli alloggi per alcuni turisti...

R. – Esatto. Abbiamo ricevuto 500 richieste per alloggi a Londra. Ci sono alcune persone che arrivano dai Paesi più poveri e che non hanno i soldi per pagare una stanza a Londra.

D. – Quindi, diciamo in generale “More than Gold” è un’offerta rivolta sia a turisti, ma anche agli atleti, per trovare dei momenti di spiritualità durante le giornata olimpiche?

R. – Certo. La Santa Messa sarà celebrata tre volte al giorno nella Cappella del Villaggio Olimpico, ma ci saranno anche alcuni vescovi che verranno ad accompagnare le loro squadre a Londra.

D. – In questo senso, quale opportunità particolare rappresentano le Olimpiadi londinesi per la Chiesa cattolica?

R. – Le Olimpiadi londinesi ci danno l’opportunità di essere nel cuore del mondo dello sport: questo è molto importante. E’ importante anche perché si dice che un terzo degli atleti che arriveranno in Inghilterra saranno cattolici: dunque, è importante provvedere ad un’esperienza spirituale non solo per gli atleti, ma anche per il mondo dello sport. Sarà importante quindi continuare in questo lavoro: ad esempio, durante la sua visita in Inghilterra, Papa Benedetto XVI ha istituito una Fondazione dello sport, simile a quella che già c’è in Italia, la “Fondazione Giovanni Paolo II”, e stiamo preparando molte cose per i giovani, per i club sportivi, per coloro che giocano a calcio o a rugby. Questo lavoro, questa pastorale sportiva, dunque, non finirà quando i Giochi olimpici saranno terminati.







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