2012-07-20 17:18:01

In Siria la guerra civile assume forma religiosa. Islamici sunniti contro sciiti


RealAudioMP3 "La reazione popolare al regime di Assad in Siria ha subìto un cambiamento. All’inizio era solo per la libertà, per la democrazia e per la giustizia, ma erano deboli perché non avevano alcun potere di resistenza contro il regime; dopo alcuni mesi sono subentrati movimenti islamici e adesso c’è un movimento islamico sunnita opposto al regime che è alawita, dunque sciita, e dietro lo sciismo c’è l’Iran. Il conflitto siriano ha quindi assunto una forma religiosa che non c’era all’inizio". Lo afferma a 105 Live, padre Samir Khalil Samir, gesuita, filosofo, teologo ed esperto di Islam, per il quale "la Siria del regime di Assad era certamente dittatoriale, ma aveva anche degli aspetti positivi, come quello relativo alla sicurezza o alla neutralità religiosa". "Il rischio ora è che avremo una Siria con due gruppi opposti, quello del regime e quello nuovo che verrà fuori, con delle opposizioni anche religiose. L’ideale sarebbe di arrivare a un accordo". "Questo era il progetto di Kofi Annan, ma sembra impossibile da raggiungere, purtroppo! Era il progetto che ha presentato più volte anche il nunzio apostolico: dobbiamo cercare di non mettere un gruppo contro l’altro, proponendo invece la situazione migliore per la Siria". "Il rischio, conclude padre Samir, è che i cristiani possano subire delle pressioni se dominerà la tendenza islamica". "Credo, però, che se i cristiani continueranno a avere una posizione per la libertà, per la democrazia, per la giustizia, potranno allora avere un ruolo pacificatore, un ruolo costruttivo, perché noi non siamo per un gruppo contro un altro, ma siamo per avere un Paese basato sulla cittadinanza, basato sulla giustizia, sui diritti umani e sull’uguaglianza tra uomo e donna". (a cura di Luca Collodi)














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