Il cardinale Filoni esorta i laici ad una presenza “attiva e coraggiosa” in Centrafrica
L’esortazione ad assumere sempre di più il proprio ruolo nell’organizzazione e nell’animazione
delle comunità cristiane, in quanto si tratta di “un modo efficace per prendere parte
attiva alla missione della Chiesa”, è stata rivolta dal cardinale Fernando Filoni,
prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ai rappresentanti
dei movimenti, delle associazione e dei gruppi dei laici delle diverse diocesi della
Repubblica Centrafricana, che ha incontrato oggi presso il “Centre Jean XXIII” di
Bangui. Il prefetto del dicastero vaticano – riferisce l’Agenzia Fides - ha ribadito
che “tutti i cristiani, per il loro battesimo, sono chiamati ad essere missionari
e ad evangelizzare, ognuno secondo la propria identità nella Chiesa e il suo status
sociale e professionale”. Quindi ha proseguito: “La partecipazione attiva alla missione
evangelizzatrice della Chiesa si pone oggi concretamente in termini di rafforzamento
della fede e di testimonianza autentica dei cristiani. Impegnatevi dunque ad essere
‘sale e luce’ in terra centrafricana”. Al laicato viene comunque richiesta “una buona
e adeguata formazione spirituale e dottrinale”, ha sottolineato il cardinale, e in
questo senso l'Anno della Fede “costituisce un'occasione propizia per la riscoperta
e lo studio dei contenuti fondamentali della fede”. Quest’Anno particolare, ha auspicato
il prefetto del dicastero missionario, “possa anche offrirvi l'opportunità per una
riflessione e una azione comune al fine di proseguire con coraggio e in profondità
l'opera di evangelizzazione, rinnovando la vostra testimonianza di fede”. Nel suo
discorso il cardinale Filoni si è ampiamente soffermato sulla particolare attenzione
da riservare ai giovani, ai quali è affidato l’avvenire del mondo e della Chiesa,
e sulle vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa. Dopo aver ricordato che la pastorale
delle vocazioni ha come protagonista la comunità ecclesiale nelle sue diverse espressioni,
il porporato ha messo in rilievo che ai laici “è affidata una responsabilità molto
particolare per l’accompagnamento delle vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa”:
“come responsabili di famiglie cristiane, voi partecipate in modo speciale ed originale
alla missione della Chiesa, maestra e madre. Possano le vostre famiglie offrire alla
Chiesa vocazioni autentiche”. Il prefetto ha infine ricordato il dovere dei laici
di provvedere anche al sostegno economico della Chiesa, affinché disponga di quello
che è necessario per il culto divino, le opere di apostolato e di carità, ed il sostentamento
dei suoi ministri. Il cardinale ha concluso il suo discorso con questa esortazione:
“Fedeli laici, è attraverso di voi che la Chiesa si rende presente e attiva nella
vita del mondo: il mondo della politica, della cultura, delle arti, dei media e delle
diverse associazioni. Vi incoraggio dunque ad avere in questi mondi una presenza molto
attiva e coraggiosa, una presenza senza complessi o vergogne, ma piuttosto fiera e
consapevole del prezioso contributo che potete apportare come discepoli di Cristo,
sale della terra e luce del mondo”.