2012-07-20 08:16:11

Guerra a Damasco. Veto di Russia e Cina a sanzioni contro Assad. Mons. Zenari: è una discesa agli inferi


La Siria è nel caos, con la capitale Damasco che è diventata un campo di battaglia. Violentissimi gli scontri tra esercito e milizie ribelli. Almeno 250 le vittime in quella che è stata la giornata più sanguinosa dall’inizio delle proteste, proprio mentre il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ancora una volta non ha trovato unanimità su una risoluzione di condanna. Il servizio di Marina Calculli: RealAudioMP3

Quella di ieri è stata forse una delle peggiori giornate della guerra civile siriana. Secondo l’opposizione i morti sarebbero circa 250. I carri armati di Assad sono entrati nelle vie della capitale mentre l’opposizione ha assaltato la centrale della polizia nel quartiere bene di Qanawat e si prepara ad assediare la tv di stato. Gli shabbyyia, invece, gli agenti in borghese del regime, arruolati per uccidere, hanno fatto razzie nei quartieri sunniti che hanno ospitato i ribelli. Altrove nel paese i bombardamenti hanno continuato a prendere di mira le città considerate traditrici. Dal suo canto l’Esercito siriano libero ha preso il controllo della frontiera con l’Iraq, dopo intense battaglie ai check in con i soldati governativi. E’ giallo intanto su dove sia Assad. Qualcuno ha insinuato che fosse scappato a Latakia, città a maggioranza alauita. Ma il governo smentisce: “Il presidente è al lavoro nella capitale come sempre”. E mentre il ramadan sta per cominciare, i civili cercano l’ultima via di fuga dal paese. Solo ieri il Libano sono giunti circa 20.000 nuovi rifugiati.

E, come avete sentito, ieri è stata una giornata difficile anche al Palazzo di Vetro, con il Consiglio di Sicurezza dell’Onu sempre più spaccato su eventuali sanzioni contro Damasco. Russia e Cina per la terza volta hanno posto il veto ad una risoluzione sulla Siria, scatenando le accese critiche degli Stati Uniti. Il servizio di Giancarlo La Vella: RealAudioMP3

Il primo a rammaricarsi per l’esito del voto, che avrebbe potuto interrompere la lunga scia di violenza e sangue, è stato il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. Il Consiglio di Sicurezza - ha detto - avrebbe dovuto mostrarsi unito e parlare con una voce sola per salvare molte vite umane. Proteggere la popolazione e trovare un piano di transizione politica, coinvolgendo il governo di Damasco, questo in fondo l’obiettivo di una risoluzione che avrebbe dovuto rinnovare e rinforzare innanzitutto la missione degli osservatori in Siria. Deplorevole il veto di Mosca e Pechino, hanno tuonato gli Stati Uniti. Una spaccatura, in seno ai 15 del Consiglio, difficile da sanare in questo momento, ma il nunzio apostolico a Damasco, mons. Mario Zenari, non perde le speranze di un intervento internazionale decisivo: "Speriamo che con l'aiuto della comunità internazionale si riesca a fermare questa drammatica discesa che io molte volte ho definito 'verso gli inferi'"








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