Corno d'Africa: 120 mila persone senza cibo nel Somaliland
Non hanno casa né cibo né assistenza sanitaria: è questa la drammatica condizione
in cui versano decine di migliaia di profughi interni del Somaliland, che si sono
spostati verso le sorgenti d’acqua residue a causa della grave siccità che da 4 anni
colpisce gran parte del Paese del Corno d’Africa. Secondo quanto riferisce l’agenzia
Fides, circa 120 mila persone delle regioni costiere, centrali e occidentali hanno
urgente bisogno di cibo. Le aree maggiormente in difficoltà sono quelle di Asha-Ado,
Lughaya, Garba-Dadar, Gargaara e Waraqa-dhigta, nella Salel Region, dove sono state
recentemente distribuite 450 tonnellate di generi alimentari provenienti da Djibouti.
La gente si è radunata nei villaggi dopo aver perso tutto il bestiame. Migliaia di
ex pastori sono emigrati verso aree come Abdul-Kadir, Asha-Ado, Cel-Gal e Harirad.
In passato, la gente riusciva a sopravvivere scambiando il proprio bestiame con generi
alimentari: adesso migliaia di famiglie sono alla disperata ricerca di mezzi di sussistenza.
In questi 4 anni di siccità, inoltre, sono morte tante persone. Secondo fonti locali,
500 madri hanno perso la vita durante il parto perché erano malnutrite, e 1500 bambini
sono morti a causa della malnutrizione. Nel villaggio di Garbadadar, sui monti Golis,
125 km a nordovest di Hargeisa, sono state accolte diverse centinaia di famiglie sfollate.
Sono alla ricerca di mezzi di sussistenza o di un sostegno da parte del governo del
Somaliland e delle agenzie umanitarie internazionali e locali, ma ancora vagano allo
sbaraglio. Si calcola che siano state gravemente coinvolte 20 mila famiglie e tutti
necessitano urgentemente di cibo, acqua, cure mediche e un riparo. Le fasce più vulnerabili,
come piccoli e anziani, rischiano di morire di fame e disidratati. Le temperature
quotidiane in questo periodo dell’anno, nelle zone costiere del Somaliland, superano
i 40 gradi della scala Celsius. La situazione nella regione continua ad aggravarsi
dal mese di marzo. (M.G.)