2012-07-19 14:01:23

Canada: plauso dei vescovi per il ricorso del governo a una sentenza sull'eutanasia


I vescovi canadesi salutano con soddisfazione la decisione del Governo federale di fare ricorso contro la recente sentenza della Corte Suprema del British Columbia con la quale è stato tolto il bando al suicidio assistito. La sentenza, emessa il 18 giugno, aveva chiuso una battaglia legale avviata nel 2011 da una donna affetta da sclerosi laterale amiotrofica che chiedeva come opzione di poter scegliere il suicidio assistito. In una dichiarazione diffusa lunedì, i presuli affermano di condividere in pieno la linea dell’esecutivo espressa il 13 luglio dal Ministro dalla Giustizia Rob Nicholson per il quale “le leggi in materia di eutanasia e di suicidio assistito esistono per proteggere tutti i cittadini canadesi comprese le persone più vulnerabili, come quelle anziane malate o disabili”. Un argomento riaffermato con forza nella nota pubblicata il mese scorso dalla Conferenza episcopale in cui si esprimeva “costernazione” per la decisione del tribunale. Nella nota, a firma del presidente mons. Richard William Smith, si puntualizzava che: “La posizione della Chiesa cattolica su questa questione è chiara: la vita umana è un dono di Dio. Pertanto, come insegna il Catechismo ‘siamo gli amministratori, non i proprietari della vita che Dio ci ha affidato. Non ne disponiamo”. Il documento dei vescovi spiegava inoltre che “essere amministratori richiede che ciascuno di noi e tutta la società rispondano alle sofferenze fisiche, emotive e morali delle persone di tutte le età, particolarmente di quelle gravemente malate o portatrici di handicap” ed esprimeva quindi l’auspicio che la società si apra “a una cultura della vita e dell’amore nella quale ogni persona, in ogni momento e in ogni circostanza della propria vita naturale, sia protetta”. (L.Z.)







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