Sierra Leone: raccolta fondi delle Chiese per avviare “Radio Shalom”
Si chiamerà “Radio Shalom” ed avrà l’obiettivo di trasmettere un messaggio di pace
in Sierra Leone, Paese devastato da dieci anni di guerra civile, conclusasi nel 2002.
È questo il progetto portato avanti dal Consiglio delle Chiese cristiane della Sierra
Leone (Ccsl), insieme all’Associazione mondiale per la comunicazione cristiana (Wacc),
organismo con sede a Toronto. Una raccolta fondi è stata quindi lanciata attraverso
il sito Internet (www.globalgiving.com) e numerosi sono stati i donatori che, finora,
hanno dato il loro contributo. Radio Shalom, si legge sul sito, “vuole trasmettere
programmi che promuovano la pace e la riconciliazione, soprattutto nelle scuole, ribadendo
l’importanza della cura dei bambini di strada e degli orfani e dell’occupazione giovanile”.
Voce delle 19 “Chiese storiche” del Paese, l’emittente sarà “bipartisan, obiettiva
e formativa, così che la fiducia ed il rispetto già esistente per i cristiani sia
mantenuto”. Sottolineando il suo carattere interreligioso, Radio Shalom si ripromette
quindi di “raggiungere ascoltatori di tutte le età e di tutte le religioni grazie
a programmi che aiutino a superare il trauma dei conflitti passati e a lavorare per
la soluzione dei problemi del Paese”. “Comunicare una cultura di pace è cruciale per
ricostruire la nazione – afferma Ebun James-Dekam, segretario generale del Ccsl –
e per promuovere il processo di riconciliazione. Creare una stazione radiofonica imparziale
ed indipendente, perciò, significa dare ai cittadini la possibilità di discutere i
problemi che affliggono la Sierra Leone e di lavorare per una pace duratura nel Paese”.
Considerando, inoltre, che in Sierra Leone circa l’80% della popolazione non legge
né scrive in inglese, “la radio diventa il mezzo più efficace per trasmettere un’informazione
accurata” e per “rafforzare il dialogo interreligioso”. Infine, in vista delle elezioni
generali che si terranno il 17 novembre, Radio Shalom ha in programma di trasmettere
informazioni sul sistema elettorale, i principi democratici e la responsabilità dei
cittadini, lasciando il microfono proprio a loro, affinché possano discutere apertamente
sull’attualità del Paese. (A cura di Isabella Piro)