2012-07-18 14:31:03

Missionari tra i poveri dell'Apurimac: la testimonianza del padre agostiniano Giovanni Boffelli


Una nuova scuola a Cusco, in Perù. E’ opera della missione dei religiosi agostiniani italiani e aprirà i battenti il prossimo anno con una sezione materna e classi per bambini e adolescenti. E’ stata costruita grazie alla generosità di tanti italiani che hanno aderito ai progetti di sviluppo dell’Associazione Apurimac, Onlus che sostiene le missioni agostiniane. Al microfono di Tiziana Campisi, padre Giovanni Boffelli descrive gli obiettivi della scuola:RealAudioMP3

R. - Si chiama Colegios Santo Agostinho de Hipona. Questa iniziativa è nata per dare la possibilità di fornire un buon livello di preparazione a tutti i nostri giovani. Attraverso le borse di studio, vorremmo offrire la stessa possibilità anche a coloro che sono più poveri e che si trovano ad Apurimac, affinché possano frequentare un centro scolastico, offrendo loro un ingresso gratuito e anche loro, possano avere una preparazione di alto livello.

D. - Questa nuova scuola è frutto di tanta solidarietà ..

R. - Come molte altre iniziative, soprattutto attraverso l’appoggio dell’associazione Apurimac, anche questa è frutto della solidarietà dei nostri fratelli -in particolar modo di quelli italiani di ogni livello sociale-, dell’impegno da parte di tanti giovani laici, che si preoccupano di mantenere viva l’attenzione verso la nostra missione, e di collaborare nelle varie forme possibili per raccogliere fondi, per finanziare, giustamente, i nostri progetti di sviluppo nel campo scolastico, in quello alimentare, in quelli edilizio; tutte quelle attività di promozione umana che sono state fatte fin dall’inizio insieme –naturalmente- all’evangelizzazione, il nostro compito principale che ovviamente, non si esaurisce mai.

D. - Lei è missionario in Perù da tanti anni. Quale realtà sta vivendo adesso?

R. - La missione è iniziata 42 anni fa; si trova in situazioni economiche veramente poverissime, senza vie di comunicazione, senza strade, spesso senza un’adeguata alimentazione e con un’istruzione scolastica minima per la maggioranza dei bambini e delle bambine del luogo. La situazione era di assoluto abbandono anche da parte delle autorità civili, del governo. Spesso, neanche sapevano che in questi luoghi difficili anche da raggiungere dal punto di vista geografico -dipartimento delle Apurimac si trova nel sud delle Ande, in Perù- che esistevano queste popolazioni. Dopo gli anni 90, c’è stata una ripresa lenta -però efficace- da parte del governo, con gli aiuti internazionali. Quindi c’è stato anche un miglioramento delle condizioni di vita, di quelle economiche, delle comunicazioni e quindi anche dell’istruzione. Per esempio, il governo era molto più presente con opere di sviluppo sociale per l’agricoltura e anche per la costruzione di scuole e di collegi, strade, illuminazione, fogne, istituti superiori .. Adesso stanno fiorendo. Ed in questo senso, è un momento abbastanza prospero. Sto parlando della macro-economia. Purtroppo poi la distribuzione dei beni, delle ricchezze è ancora lontana dall’arrivare alle tasche della povera gente. Per cui ancora oggi, c’è ancora una buona percentuale di povertà, e anche un 20-25 percento di estrema povertà, soprattutto nelle regioni più al confine come l’Apurimac, per citarne una. E allora in un certo senso, la nostra opera diventa ancor di più necessaria rispetto al passato. Troppa gente non ha neanche accesso alla minima assistenza sanitaria. Ecco allora le nostre iniziative, i nostri progetti nel campo, oltre che della scuola –ad esempio la scuola di Cuzco-, anche per la salute.







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