Missionari tra i poveri dell'Apurimac: la testimonianza del padre agostiniano Giovanni
Boffelli
Una nuova scuola a Cusco, in Perù. E’ opera della missione dei religiosi agostiniani
italiani e aprirà i battenti il prossimo anno con una sezione materna e classi per
bambini e adolescenti. E’ stata costruita grazie alla generosità di tanti italiani
che hanno aderito ai progetti di sviluppo dell’Associazione Apurimac, Onlus che sostiene
le missioni agostiniane. Al microfono di Tiziana Campisi, padre Giovanni
Boffelli descrive gli obiettivi della scuola:
R. - Si chiama
Colegios Santo Agostinho de Hipona. Questa iniziativa è nata per dare la possibilità
di fornire un buon livello di preparazione a tutti i nostri giovani. Attraverso le
borse di studio, vorremmo offrire la stessa possibilità anche a coloro che sono più
poveri e che si trovano ad Apurimac, affinché possano frequentare un centro scolastico,
offrendo loro un ingresso gratuito e anche loro, possano avere una preparazione di
alto livello.
D. - Questa nuova scuola è frutto di tanta solidarietà ..
R.
- Come molte altre iniziative, soprattutto attraverso l’appoggio dell’associazione
Apurimac, anche questa è frutto della solidarietà dei nostri fratelli -in particolar
modo di quelli italiani di ogni livello sociale-, dell’impegno da parte di tanti giovani
laici, che si preoccupano di mantenere viva l’attenzione verso la nostra missione,
e di collaborare nelle varie forme possibili per raccogliere fondi, per finanziare,
giustamente, i nostri progetti di sviluppo nel campo scolastico, in quello alimentare,
in quelli edilizio; tutte quelle attività di promozione umana che sono state fatte
fin dall’inizio insieme –naturalmente- all’evangelizzazione, il nostro compito principale
che ovviamente, non si esaurisce mai.
D. - Lei è missionario in Perù da tanti
anni. Quale realtà sta vivendo adesso?
R. - La missione è iniziata 42 anni
fa; si trova in situazioni economiche veramente poverissime, senza vie di comunicazione,
senza strade, spesso senza un’adeguata alimentazione e con un’istruzione scolastica
minima per la maggioranza dei bambini e delle bambine del luogo. La situazione era
di assoluto abbandono anche da parte delle autorità civili, del governo. Spesso, neanche
sapevano che in questi luoghi difficili anche da raggiungere dal punto di vista geografico
-dipartimento delle Apurimac si trova nel sud delle Ande, in Perù- che esistevano
queste popolazioni. Dopo gli anni 90, c’è stata una ripresa lenta -però efficace-
da parte del governo, con gli aiuti internazionali. Quindi c’è stato anche un miglioramento
delle condizioni di vita, di quelle economiche, delle comunicazioni e quindi anche
dell’istruzione. Per esempio, il governo era molto più presente con opere di sviluppo
sociale per l’agricoltura e anche per la costruzione di scuole e di collegi, strade,
illuminazione, fogne, istituti superiori .. Adesso stanno fiorendo. Ed in questo
senso, è un momento abbastanza prospero. Sto parlando della macro-economia. Purtroppo
poi la distribuzione dei beni, delle ricchezze è ancora lontana dall’arrivare alle
tasche della povera gente. Per cui ancora oggi, c’è ancora una buona percentuale di
povertà, e anche un 20-25 percento di estrema povertà, soprattutto nelle regioni più
al confine come l’Apurimac, per citarne una. E allora in un certo senso, la nostra
opera diventa ancor di più necessaria rispetto al passato. Troppa gente non ha neanche
accesso alla minima assistenza sanitaria. Ecco allora le nostre iniziative, i nostri
progetti nel campo, oltre che della scuola –ad esempio la scuola di Cuzco-, anche
per la salute.