Ghana: l’arcivescovo di Accra contro corruzione e illegalità diffusa nel Paese
Un duro ammonimento contro la corruzione e l’illegalità dilagante in Ghana e un appello
ai cristiani a contrastare questa piaga con la testimonianza personale. A lanciarli
domenica scorsa è stato l’arcivescovo di Accra Charles Gabriel Palmer-Buckle, durante
una visita pastorale in una parrocchia della capitale. “Il latrocinio e la corruzione
- ha detto il presule, ripreso oggi dall’agenzia di informazione ghanese Gna - sono
diffusi in tutti i settori della società: nelle scuole, negli ospedali, nel governo,
tra le Forze dell’ordine e anche nei mercati”. Mons. Palmer-Buckle ha parlato di “insegnanti
che chiedono soldi per lezioni private, senza avere svolto il loro lavoro durante
le ore di insegnamento”; di “operatori sanitari che chiedono denaro prima di curare
pazienti anche in situazioni di emergenza”; e di “dipendenti pubblici che usano le
ore di lavoro e i soldi dello Stato per fare altro a scapito della nazione”. Molte
di queste stesse persone che stanno depredando il Paese, ha osservato il presule,
“sono le prime a chiedere salari e stipendi giusti”. Anche la verità è scomparsa in
Ghana: “Le forze dell’ordine sono diventate inaffidabili, mentre alcuni commercianti
non esitano a vendere prodotti scaduti per il proprio profitto, senza alcuna considerazione
per la salute dei consumatori”. “Per i cristiani – ha quindi sottolineato mons. Palmer-Buckle
- l’unica soluzione è di seguire gli insegnamenti di Cristo e diventare testimoni
della Sua Parola”. “Come cristiani - ha aggiunto – dobbiamo essere pronti a seguirlo
anche nella nostra vita personale”. L’arcivescovo di Accra ha quindi esortato i fedeli
a guardarsi dai falsi profeti e dalle loro sedicenti profezie, ricordando, in conclusione,
che ogni cristiano è un profeta e che questo “non è solo una persona capace di predire
il futuro, ma qualcuno che, ispirato da Dio, testimonia Cristo in difesa della verità,
di chi non ha voce e della giustizia per tutti”. La denuncia di mons. Palmer-Buckle
giunge a una mese da quella rivolta alla classe politica del Paese da mons. Peter
Kwasi Sarpong, arcivescovo emerito di Kumasi. Intervenendo a un convegno in vista
delle prossime elezioni del 7 ed il 28 dicembre, il presule aveva puntato il dito
contro un modello politico e partitico caratterizzati dal “tribalismo, dall’appropriazione
indebita, dalla vendetta” e da false promesse agli elettori. (A cura di Lisa Zengarini)