Al Giffoni Film Festival “Le case fatte di tenda”, film realizzato dal Telefono Azzurro
in una tendopoli dell’Emilia
“Le case fatte di tenda”. È questo il titolo del mini-documentario che Telefono Azzurro
ha realizzato con i bambini che dal terremoto del maggio scorso vivono nel campo 2
di Finale Emilia e che è stato presentato oggi nell’ambito della 42.ma edizione del
Giffoni Film Festival. Nel video, scene di vita quotidiana della tendopoli, raccontate
dalle voci di ospiti e volontari. Roberta Barbi:
“D. - Vivi in
questo campo? R. - Momentaneamente sì, vivo in questo campo. D. - Stai bene
in questo campo? R. - Direi non abbastanza perché è un’esperienza un po’ incredibile
per tutti quanti, un disagio per tutta la città”.
“D. - Perché sei in questo
campo? R. - Sono in questo campo per tanti motivi. Primo perché faccio parte di
un’associazione, il Telefono Azzurro, che si occupa dei bambini; secondo perché i
bambini mi piacciono e terzo perché avete bisogno di persone che vi aiutino in questo
momento difficile”.
Inizia così “Le case fatte di tenda”, cronaca puntuale
della vita nel campo di Finale Emilia dove centinaia di bambini e ragazzi, strappati
alle loro case dalle scosse di terremoto che a fine maggio hanno sconvolto il Nord
Italia, hanno dovuto inventarsi una nuova quotidianità. Accanto a loro, dall’inizio
di luglio, i volontari del Telefono Azzurro che hanno aiutato quelli tra i 10 e i
16 anni, a diventare “reporter” e a raccontare il proprio punto di vista sulla tendopoli,
per imparare a trasformare un episodio di distruzione in un’occasione di rinascita,
come spiega la psicologa e volontaria di Telefono Azzurro, Giulia Faccioli:
“Fondamentalmente abbiamo seguito per nove ore, all’interno del campo due
di Finale Emilia, la vita dei ragazzi dopo il sisma. Loro hanno scelto che cosa fare.
Quello che ci hanno fatto vedere praticamente è un campo fatto di tende al posto delle
case, ritmi diversi e personaggi, per loro nuovi in qualche modo”.
Volti, gesti,
colori, che i ragazzi hanno saputo catturare grazie alla collaborazione della filmaker
ferrarese Lyda Patitucci, che come emiliana ha voluto farsi coinvolgere da
questo progetto ed è riuscita a calarsi nel punto di vista di un bambino. Così ha
voluto testimoniarci cosa le ha insegnato lavorare con i ragazzi del campo:
“Questa
cosa qua: vedere come i bambini, proprio nel loro essere bambini, hanno una forza
data, secondo me, dall’immaginazione che rende possibile vivere anche con una forma
di allegria, certe situazioni che altrimenti sarebbero molto faticose”.
Il
video è stato presentato nell’ambito del Giffoni Film Festival, con il quale Telefono
Azzurro collabora da oltre 15 anni. Il tema scelto per il 2012 è proprio la felicità.
Giulia Faccioli ci racconta cosa significa questa parola per i ragazzi della tendopoli:
“Loro
hanno detto che la cosa che volevano di più era ricostruire. Quindi per loro la vera
felicità adesso potrebbe essere quella di tornare alla vita reale”.