In Siria combattimenti fino a Damasco. Ucciso il vicecapo della polizia
“La battaglia per la liberazione di Damasco è cominciata e andiamo verso la vittoria”,
recita così un comunicato dell’esercito siriano libero. La capitale è in guerra. Nella
notte si combattuto senza tregua e secondo fonti dell’opposizione la resistenza starebbe
tenendo testa ai soldati di Bashar al Assad. Tra i fedelissimi del regime spicca l’uccisione
del vicecapo della polizia. Intanto il presidente ha ritirato le sue truppe dalle
alture del Golan, schierate lì permanentemente in funzione anti-israeliana per richiamarle
a proteggere la capitale. Kofi Annan da Mosca si pronuncia: la situazione è giunta
ad un bivio. Proprio durante un viaggio votato ad ammorbidire la posizione della Russia,
principale alleata di Assad, le possibilità di mettere in atto il piano di pace dell’Onu
sembrano svanire. Il palazzo di vetro lancia un appello a tutti i combattenti: non
commettete crimini di guerra; e invoca la protezione dei civili inermi. Nel frattempo
le defezioni militari si moltiplicano e secondo al Jazeera un altro generale vicinissimo
ad Assad avrebbe voltato le spalle al regime. Cresce anche il flusso di rifugiati
verso i Paesi vicini, in Turchia ce ne sarebbero circa 40mila: sono in cerca dell’ultima
fuga da una Siria ormai nel vortice di una durissima guerra civile.