2012-07-17 16:29:58

Artisti e teologi insieme al Convegno "Il teatro e l'esperienza del sacro"


Si è tenuto nei giorni scorsi a San Miniato il convegno “Il teatro e l’esperienza del sacro”, organizzato dal Servizio nazionale per il Progetto culturale della Cei, occasione di incontro e confronto tra artisti, teologi e quanti si occupano di cultura all’interno della comunità cristiana. Angelica Ciccone ha intervistato Vittorio Sozzi, responsabile del Progetto culturale:RealAudioMP3

R. – Dopo aver dato vita al Festival dei teatri del sacro, abbiamo ritenuto opportuno fermarci un momento per riflettere sul tema del rapporto tra il teatro e la dimensione del sacro. Non abbiamo affrontato tutti gli aspetti, perché in una giornata e mezza non era possibile, però abbiamo messo a fuoco quelli essenziali. Come dire: Dio nel teatro e tutta la questione dell’inquietudine espressa dall’esperienza teatrale oltre che, logicamente, il rapporto tra Chiesa e teatro.

D. – Quali sono le più importanti indicazioni emerse?

R. – La conferma della via intrapresa, cioè quella di creare occasioni di confronto, ma anche di visibilità alle numerose compagnie teatrali, amatoriali, ma anche professionistiche, che operano nella comunità ecclesiale, e da queste avviare un dialogo che, tra l’altro, è già a buon punto con i professionisti del teatro, a diverso titolo, che sono fortemente interessati e che si interrogano, nell’esercitare la loro professione, sulla questione del sacro e sulla dimensione del sacro.

D. – Perché è importante oggi recuperare il rapporto tra teatro e dimensione sacra?

R. – Fondamentalmente, perché il teatro aiuta la persona ad andare a fondo nelle questioni che toccano la sua vita, che toccano la sua esistenza. Direi che questo sia l’aspetto proprio della dimensione più intima, dell’aspetto più intimo della vita di un uomo e della donna. La comunità ecclesiale che valorizza i diversi linguaggi di comunicazione non può trascurare questo che, per certi aspetti, può sembrare un linguaggio di nicchia cui pochi accedono. In realtà, poi, ha un grande fascino anche sulle persone che meno frequentano i teatri.

D. – Nei secoli la Chiesa ha spesso utilizzato il teatro come mezzo di evangelizzazione. Quanto è ancora valido questo strumento di fronte alla realtà del continente digitale?

R. – Anche nell’epoca digitale gli uomini e le donne hanno bisogno di fare esperienza e il cammino di un uomo e di una donna deve essere segnato dalle esperienze che vive, che vive con altri in una comunità. Il teatro offre questa grande opportunità. Credo, quindi, che quanto più ci inoltreremo in questa società del virtuale, tanto più ci sarà bisogno di occasioni che aiutino le persone a vivere un’esperienza di comunità. E il teatro è un’opportunità enorme.







All the contents on this site are copyrighted ©.