Radio e tv dell'Ebu: il servizio pubblico si fonda sui valori ed è libero dai poteri
"forti"
Prima delle procedure è importante ridefinire i valori sui quali si basa il servizio
pubblico offerto da radio e tv. Può sintetizzarsi in questo modo il contenuto della
recente Dichiarazione stilata dall’European Broadcasting Union (Ebu), l’associazione
internazionale che unisce emittenti radiotelevisive europee e del bacino mediterraneo,
della quale la Radio Vaticana è membro fondatore dal 1950. Sui contenuti del testo
- approvato alla plenaria dell’Ebu tenutasi a Strasburgo lo scorso giugno - Luca
Collodi ha intervistato Claudio Cappon, vicepresidente Ebu, nonché amministratore
delegato e Ceo di “Rai World”, la Società Rai incaricata di gestire l’area internazionale
del Gruppo:
R. - In realtà,
si tratta di una Dichiarazione sui valori fondanti del servizio pubblico: questo è
ciò che è stato approvato. E' un progetto nato dal fatto che tutta Europa, a diversi
livelli, i servizi pubblici radio-televisivi sono di fronte a sfide assolutamente
di dimensioni senza precedenti, sia tecnologiche che culturali ed oggi anche finanziarie.
Quindi si voleva, attraverso una dichiarazione, attraverso una sorta di carta comune,
riaffermare il valore pubblico di questa attività per poter ancor di più legittimarci
presso i cittadini.
D. - Altro punto importante del vostro impegno quello di
essere imparziali e indipendenti…
R. - L’indipendenza naturalmente è e deve
essere anzitutto un abito culturale e professionale degli operatori del settore, perché
se noi puntiamo a offrire un valore pubblico, un qualcosa che altrimenti la cittadinanza
non avrebbe, dobbiamo prescindere dalle influenze di poteri comunque intesi che ci
sono intorno: da quelli commerciali a quelli politici in senso stretto, ma anche abitudini
mentali, atteggiamenti mentali come le edologie. Su questo tutti hanno convenuto.
D. - Altro aspetto è la possibilità del servizio pubblico di rivolgersi a
culture diverse e in particolare anche a uomini di religione diversa…
R. -
Devo dire che qui è anche interessante il percorso che questo argomento ha avuto,
perché all’inizio voleva essere una specie di carta programmatica e poi progressivamente
- e devo dire anche la Radio Vaticana ha direttamente contribuito a questa stesura
- abbiamo pensato di cominciare a partire dai valori, anziché dalle procedure e dalle
regole. Nei valori c’è certamente il rispetto delle minoranze, il rispetto delle libertà
religiose come componenti fondanti di quello che un servizio pubblico può dare ai
cittadini.
D. - Vorrei sottolineare il fatto che la Radio Vaticana fa parte
dell’Unione Europea di Radiodiffusione come radio di servizio pubblico dello Stato
della Città del Vaticano e quindi non come emittente puramente religiosa...
R.
- Assolutamente sì. Diciamo risponde ai requisiti di tutte le altre radio televisioni
d’Europa rispetto a essere parte di questa grande Associazione e quindi rappresenta
uno Stato, così come la Rai rappresenta l’Italia.
D. - La tecnologia: un elemento
vincente per i media oggi è seguire il rinnovamento tecnologico che è in rapido cambiamento.
Voi su questo punto siete particolarmente attenti come servizio pubblico di radio
e tv...
R. - Tra l’altro l’Ebu, o Unione Europea Radio Diffusione, come la
vogliamo chiamare, è sempre stata all’avanguardia in questo settore, perché è stato
il soggetto che ha stabilito tutti gli standard tecnologici, dal "Pal Secam", dal
primo colore sino al digitale terrestre. E’ importante per noi ribadire il tema della
tecnologia e dell’innovazione tecnologica, perché in alcuni Paesi questo tema è sfidato,
nel senso che da parte di alcuni si dice che il servizio pubblico deve limitarsi a
fare la televisione o la radio di tipo tradizionale, mentre sappiamo tutti che ormai
ci sono piattaforme diffusive di ogni tipo. Noi vogliamo ribadire che per essere universali,
per raggiungere tutti i gruppi sociali e culturali, per essere presenti presso i giovani,
dobbiamo avere la legittimità di essere presenti su tutte le piattaforme, quelle -
come dire - scoperte e quelle che si scopriranno.