2012-07-16 14:10:51

Kenya: commissione dei vescovi per la cura dei malati di Aids


Guardare all’Aids con un approccio multisettoriale che non si limiti agli aspetti sanitari, ma affronti anche i risvolti sociali ed economici dell’epidemia, tra cui l’istruzione, il rafforzamento dei diritti delle donne, la diffusione capillare della comunicazione e dei servizi di assistenza come i consultori. Sarà questo l’obiettivo che dovrà portare avanti la commissione “ad hoc” per la cura dell’Aids, creata all’interno della Conferenza episcopale del Kenya (Kec). Il neo organismo, presentato nei giorni scorsi, sarà guidato da mons. Paul Kariuki e mons. Joseph Mbatia, rispettivamente presidente e vicepresidente, a cui si aggiungeranno altri tre vescovi, alcuni responsabili amministrativi e legali della Kec ed ulteriori esperti da convocare di volta in volta. Presentando la commissione, il cardinale John Njue, presidente della Kec, ne ha spiegato alcuni compiti: “Provvedere al coordinamento interregionale e nazionale delle strategie anti-Aids messe in atto dalle singole diocesi; reclutare il personale necessario all’attuazione del Karp (Kenya Aids Response Programme); ricevere impulsi e suggerimenti dalle Chiese locali; organizzare degli incontri periodici”. A supervisionare il tutto sarà, naturalmente, la Kec stessa. “In questo spirito - ha concluso il cardinale Njue – si richiede una collaborazione positiva da parte di tutte le diocesi, per supportare la missione della Chiesa cattolica nella promozione delle cure per l’Aids, seguendo la sua opzione preferenziale per i poveri”. (A cura di Isabella Piro)







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