Croce Rossa: in Siria è "guerra civile", le principali vittime sono i bambini
“In Siria è ormai guerra civile”: a dirlo la Croce Rossa impegnata a portare soccorso
alle vittime del conflitto. Sul fronte diplomatico la comunità internazionale prova
a rilanciare il piano di pace dell’inviato di Onu e Lega Araba Kofi Annan, mentre
il ministro degli Esteri russo Lavrov giudica irrealistica la possibilità di dimissioni
volontarie del presidente siriano Assad. Cecilia Seppia:
La comunità
internazionale continua a rilanciare il piano di pace di Kofi Annan e a premere per
l’uscita di scena di Assad ma è il ministro degli Esteri russo Lavrov a giudicare
la prospettiva “quanto mai irrealistica”. “Non siamo noi la chiave della soluzione
siriana” , aggiunge, esprimendo piuttosto preoccupazione per l’intensificarsi dell’attività
di Al Qaeda. L’unico interesse di Mosca è evitare la destabilizzazione dello Stato
siriano e quella dell’intera regione. Durissima la replica dell’ex ministro degli
esteri francese Alain Juppè che giudica “criminale” l’atteggamento della Russia. Di
fatto sul terreno la violenza non accenna a diminuire. Homs, Hama e Idlib restano
teatri di massacri quotidiani, solo ieri oltre 100 le vittime in queste aree. Lo scenario
descritto dalla Croce Rossa internazionale dunque è quello di una “guerra civile”
in cui a pagare tributi di sangue più pesanti sono le donne e i bambini. Per ora resta
inascoltato l’appello degli osservatori dell’Onu al governo di Damasco di non utilizzare
più armi pesanti nei centri abitati, anzi nella capitale sembrano ripresi più intensi
in queste ora i bombardamenti e gli scontri a fuoco tra lealisti e oppositori. Secondo
fonti degli attivisti per la prima volta blindati dell’esercito avrebbero preso posizione
nel quartiere commerciale di Midan.