2012-07-15 14:21:12

60.mo di sacerdozio del cardinale Martini. Gli auguri della Chiesa di Milano


Il 13 luglio scorso è ricorso il 60.mo anniversario dell’Ordinazione sacerdotale del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, che prese i voti nel 1952 a Chieri, in provincia di Torino. Per questa importante ricorrenza, l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, e la Chiesa ambrosiana tutta, attraverso il vescovo ausiliare della città, mons. Erminio De Scalzi, che fu a lungo segretario del cardinale Martini quando fu a capo della diocesi del capoluogo lombardo, esprimono in una lettera le proprie felicitazioni al porporato, malato da tempo, pregando il Signore affinché continui a sostenerlo anche in questa prova e ricordando quanto egli fece per la città dove visse ben 22 anni del suo lungo ministero. “Anni di tale intensità umana e spirituale – li definiscono – da fissarsi indelebilmente nel cuore di ogni milanese”. Nella missiva sono richiamate alla mente alcune parole che il cardinale Martini rispose, qualche mese fa, a un giovane che gli domandava se in questa fase della sua vita, la malattia, fosse spaventato dall’eventualità di poter rimanere in silenzio: “Non ho paura, mi chiedo cosa il Signore voglia dirmi con questa crescente difficoltà che da un lato sto combattendo e dall’altro sto accettando – scriveva il porporato citando l’esempio degli ultimi mesi di Giovanni Paolo II – sono ancora in viaggio e come in ogni viaggio vedo e sperimento cose nuove e sento che si tratta di una condizione che apre a orizzonti misteriosi”. La lettera si conclude con la voce di moltissimi fedeli, religiosi e laici che al cardinale Martini sono particolarmente vicini: “Lei ha saputo mirabilmente dialogare aiutando tutti a riconoscere il non credente e il credente presenti nel cuore di ogni persona – si legge ancora – tutti le siamo debitori perché ci ha insegnato che è possibile ascoltare la Parola di Dio anche nel frastuono della metropoli”. (A cura di Roberta Barbi)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVI no. 197







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