Kenya: i vescovi chiedono maggiore sicurezza nei luoghi di culto
Intensificare la sicurezza dei luoghi di culto per proteggerli da attacchi terroristici:
lo chiede la Chiesa del Kenya al governo locale, alla luce degli attentati avvenuti
il 1.mo luglio contro due chiese cristiane di Garissa e che hanno provocato 17 morti.
A lanciare l’appello è stato mons. Philip Sulumet, vescovo di Kakamega che è intervenuto
ad un convegno locale delle scuole cattoliche. Richiamando la necessità di un “riallineamento
delle forze di sicurezza”, il presule ha sottolineato che “i fedeli cristiani sono
spaventati, si trovano di fronte a tante domande senza risposta; molti di loro, ora,
hanno paura di andare in Chiesa per pregare e si sono ridotti a guardare le celebrazioni
liturgiche in tv”. Di qui, l’invito alle autorità affinché trovino ed arrestino gli
autori della strage di Garissa. “Tutti i cittadini del Kenya – ha detto mons. Sulumet
– dovrebbero essere uniti nel condannare gli assassini di coloro che amano la pace
di Dio”. Ribadendo che simili attacchi sono perpetrati da criminali e che “non devono
essere visti come uno scontro di religioni”, il presule ha affermato: “I kenioti sono
sempre stati tolleranti nei confronti del credo religioso degli altri ed a nessuno
dovrebbe essere permesso di seminare malcontento”. “Non dobbiamo permettere – ha detto
ancora il vescovo di Kakamega – che la nostra ricerca di una pace duratura, i nostri
appelli all’unità nazionale ed il processo di riconciliazione siano sviati dai vili
attacchi di un manipolo di criminali”. Per questo, mons. Sulumet ha invitato tutti
i cittadini del Kenya a fare attenzione ciascuno alla sicurezza dell’altro e a non
lasciare la questione esclusivamente in mano alla polizia, data anche la disparità
numerica tra forze di sicurezza e civili. (I.P.)