Il vescovo di Frascati, mons. Martinelli: il Papa arriva con semplicità al cuore di
tutti
Una grande folla ha preso parte alla Messa presieduta dal Benedetto XVI a Frascati.
Alla vigilia del suo arrivo, Federico Piana ha chiesto al vescovo della città,
mons. Raffaello Martinelli, in che modo i fedeli si siano preparati all'incontro
con il Papa:
R. – La preparazione
è soprattutto, naturalmente, di natura spirituale, dove si sviluppano tre dimensioni.
La prima è quella della riscoperta della natura della missione che Gesù Cristo ha
affidato a Pietro e ai suoi successori: l’essere roccia su cui costruire la Chiesa,
l’essere segno di unità, di comunione ecclesiale. La seconda dimensione, che abbiamo
cercato di sviluppare, è quella di invitare le persone a conoscere sempre di più in
maniera diretta quello che il Papa insegna. Oggi, abbiamo maggiori possibilità, rispetto
al passato, perché ad esempio attraverso Internet possiamo accedere immediatamente
e facilmente, anche stando a casa, ai vari discorsi, alle varie omelie che il Papa
rivolge a tutta la Chiesa. In modo particolare, ho invitato i nostri sacerdoti, e
anche i nostri fedeli, ad accostarsi, di settimana in settimana, soprattutto alla
catechesi del mercoledì e all’Angelus domenicale, perché il Papa sa affrontare tematiche
difficili da un punto di vista teologico e le sa affrontare in una maniera molto semplice,
molto comprensibile e accessibile alle persone. Terza dimensione, su cui stiamo cercando
di lavorare, è di pregare per lui, pregare per il Papa, per la sua missione. Per questo,
in ogni celebrazione eucaristica stiamo recitando la preghiera che ho composto per
questa straordinaria venuta fra di noi del Papa, che con noi celebrerà l’Eucaristia.
D. – Secondo lei, questa visita del Papa cosa porterà alla diocesi?
R.
– Personalmente, io mi auguro che questa venuta del Papa fra noi porti a un rafforzamento
della fede in ciascuno di noi, anche perché siamo ormai alle soglie dell’Anno della
fede, che il Santo Padre ha indetto per tutta la Chiesa. Siamo credenti, però dobbiamo
crescere molto in questo senso. L’altro aspetto, è che finalmente possiamo avere qualche
vocazione sacerdotale e religiosa, che provenga dalle nostre famiglie tuscolane e
che si metta a servizio della nostra diocesi: purtroppo è da oltre 20 anni che questa
nostra diocesi non ha una vocazione sacerdotale che provenga da una delle nostre famiglie.
Quindi si può immaginare quale desiderio e quale bisogno ha la nostra diocesi di avere
tanti e santi - soprattutto santi - sacerdoti.
D. – Che cosa avete pensato
di regalare al Papa?
R. – Effettivamente, diverse persone, da quando hanno
saputo che veniva il Papa fra noi – sia persone singole che imprese che istituzioni
– mi hanno chiesto di poter donargli qualcosa. Allora, ho proposto loro di non regalare
cose materiali, ma di mettere in una busta un assegno intestato a Sua Santità Benedetto
XVI e di mettere nella busta anche un biglietto di accompagnamento, in cui si diceva
che quell’offerta era per le attività caritative internazionali del Papa. Le buste
mi verranno consegnate chiuse e chiuse verranno messe in un cesto e presentate al
Papa durante la celebrazione eucaristica. Quindi, mi auguro che la generosità delle
persone, delle istituzioni, sia una generosità molto proficua, che possa dare aiuto
al Papa che pensa ai bisogni e alle necessità di tutto il mondo.