Chiesa e pedofilia, "Determinazione, trasparenza e consapevolezza"
"Come Chiesa
dobbiamo collaborare pienamente con le autorità statali nella lotta contro la violenza
sui minori. Non possiamo mai tacere sui casi di pedofilia". Lo afferma don
Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associazione Meterper la lotta alla
pedofilia, commentando la pubblicazione degli Atti del Simposio ecclesiale su queste
tematiche, "Verso la guarigione e il rinnovamento" (Edizioni Dehoniane Bologna) tenutosi
a febbraio alla Pontificia Università Gregoriana. "E' vero che il vescovo in Italia
non è un pubblico ufficiale - spiega don Fortunato - e non ha l'obbligo giuridico
di denuncia, ma come punto di riferimento della comunità cristiana non può pensare
di non collaborare spontaneamente. Sono crimini che richiedono prudenza e intelligenza,
ma la collaborazione nella ricerca della verità, nel rispetto della privacy, è ineludibile".P. Hans Zollner sj, psicologo - tra gli organizzatori del Simposio svoltosi
con l'appoggio della Santa Sede - sottolinea anche il deciso passo in avanti impresso
dal convegno nel rapporto tra Chiesa e mass-media. "Abbiamo dimostrato la volontà
della comunità ecclesiale di collaborare con tutti per combattere questa piaga" spiega
p. Zollner. "Determinazione, trasparenza e consapevolezza devono essere le parole
guida. Dobbiamo essere coraggiosi e umili e chiedere l'accompagnamento critico
dei mezzi di comunicazione. Non dobbiamo aver paura di denunciare le nostre mancanze.
Mancanze di cui dobbiamo vergognarci e di cui siamo colpevoli. Solo così possiamo
essere credibili quando dichiariamo di voler cambiare e mostrare poi come vogliamo
cambiare". (A cura di Fabio Colagrande)