Unicef: nel Sahel il colera fa le prime vittime tra i bambini malnutriti
Mentre è iniziata la stagione delle piogge nel Sahel, una recente recrudescenza di
colera che ha ucciso oltre 60 persone e indebolito circa 2.800, sta mettendo a rischio
sempre più persone, in particolare i bambini malnutriti. E’ il monito lanciato a Ginevra
dall’Unicef. Secondo il ministero della Sanità del Mali - riferisce l'agenzia Sir
- la scorsa settimana un focolaio nel nord del Paese ha ucciso due bambini e contagiato
34 persone, tra molti piccoli. Nel 2012 il colera ha già ucciso quasi 700 persone
in Africa occidentale e centrale e sono stati segnalati più di 29 mila casi. In Niger
vivono circa 400mila bambini bisognosi di trattamento salvavita per grave malnutrizione.
Essa, “insieme alla fuga forzata e alle piogge fa della regione - spiega Manuel Fontaine,
direttore regionale Unicef per l‘Africa occidentale e centrale - costituisce il terreno
ideale per il colera, che colpisce più duramente i bambini più piccoli”. L’impatto
è “devastante”, perciò “non si può curare la malnutrizione e ignorare il colera”.
Per una “strategia integrata” contro l’infezione, spiega, occorre “formare gli operatori
sanitari in materia di igiene, sensibilizzare le persone su come trattare l‘acqua
potabile con compresse di cloro”, fornire “servizi igienico-sanitari adeguati alle
scuole, ripristinare punti d‘acqua e distribuire kit per le malattie diarroiche e
soluzioni orali per la reidratazione”. (R.P.)