2012-07-13 14:01:35

Riforma sanitaria Usa: presentata proposta di legge per proteggere la libertà religiosa


Una legge per esonerare le organizzazioni e le istituzioni religiose dalle sanzioni e penalizzazioni fiscali previste per i datori di lavoro che, per motivi religiosi e morali, non ottemperano all’obbligo di fornire farmaci abortivi e contraccettivi ai propri dipendenti. A proporla – riporta l’agenzia Cns - è il senatore repubblicano Jim Sensenbrenner dopo il via libera dato lo scorso 28 giugno dalla Corte Suprema alla riforma sanitaria varata dall’Amministrazione Obama. Come è noto, il punto chiave della riforma, è il cosiddetto individual mandate, ovvero l’obbligo per tutti i cittadini di essere coperti da un’assicurazione sanitaria entro il 2014, pena il pagamento di una sanzione. Un punto ritenuto legittimo dai giudici supremi e in linea di principio condiviso anche dall’episcopato, che tuttavia contesta, tra l’altro, l’estensione della copertura sanitaria obbligatoria anche alle pratiche abortive e contraccettive, in quanto lesiva della libertà religiosa e di coscienza. Per i vescovi, infatti, il maggiore rischio è che le assicurazioni sanitarie (soprattutto a seguito delle direttive del Dipartimento per la Salute e i Servizi Umani – Hhs) diventino un veicolo per diffondere queste pratiche, costringendo i datori di lavoro delle istituzioni e organizzazioni religiose, quali ospedali, cliniche, università, scuole, agenzie caritative, a violare i principi morali e religiosi o a cessare le attività. E proprio questo è l’argomento di Sensenbrenner e dei 57 sostenitori del “Religious Freedom Tax Repeal Act”: secondo il senatore del Wisconsin, infatti, le sanzioni previste sono insostenibili e la riforma avrà quindi come effetto quello di espellere le comunità religiose dal settore educativo, sanitario e assistenziale. Sulla nuova proposta la Conferenza episcopale (Usccb) non si è ancora pronunciata ufficialmente, ma la “Catholic Association”, una nuova associazione di laici impegnati a fare sentire la voce dei cattolici nell’arena pubblica, e l’organizzazione interreligiosa “Conference Cause”, hanno espresso interesse per l’iniziativa. (A cura di Lisa Zengarini)







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