Italia. Per il governo "ingiustificato" il giudizio di Moody's. L'opinione di Suor
Giuliana Galli
Il declassamento da parte di Moody’s è stata una disgrazia, ma il mercato ci ha premiato.
Lo ha detto Mario Monti dopo la decisione dell’agenzia di rating di ribassare il giudizio
nei confronti dell’Italia da A3 a Baa2. Siamo virtuosi, ha proseguito il premier
italiano, ma invece di premiarci ci puniscono. Per il ministro dello sviluppo Passera:
il giudizio di Moody’s è ingiustificato e fuorviante, mentre il ministro degli Esteri,
Terzi mette in discussione l'attendibilità dell'agenzia, la stessa che ha promosso
Lehman Brothers poche ore prima del crollo. La Commissione Ue da parte sua ha giudicato
inappropriata la tempistica dell'annuncio di Moody's. Il servizio di Alessandro
Guarasci:
Davvero una
doccia fredda per il governo. Il declassamento non era nelle previsioni, ma per l’agenzia
di rating pesano le prospettive politiche del Paese. Il ministro per lo Sviluppo economico,
Corrado Passera, afferma che non è stato tenuto in giusta considerazione il lavoro
che il Paese sta facendo per uscire dalla crisi e risanare il debito. Con Passera,
il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, convinto “l'Italia e il suo sistema
manifatturiero siano molto più forti di quello che appare nelle valutazioni di Moody's".
Abbiamo sentito l’opinione di suor Giuliana Galli, componente del Consiglio
generale della Compagnia di San Paolo:
R. – Guardiamo in faccia la realtà senza
esagerati pessimismi e senza squilibrati ottimismi. La realtà che ci confronta è quella
di sanare una situazione economica che è parecchio malata, chiamata anche “percorso
di guerra”: questa la si affronta con quanto l’emergenza impone.
D. – Ieri,
la Banca centrale europea ha detto che le banche devono rafforzasi e tornare a fare
credito. Questa è una missione ad oggi, possibile, secondo lei, oppure il sistema
finanziario, anche italiano, è ancora in forte difficoltà e dunque ha bisogno ancora
di consolidarsi?
R. – Fare credito o non farlo? L’aver fatto credito a oltranza
abbiamo visto cosa ha fatto in America. Per cui tenere occhi attenti alla situazione.
Fare prestiti laddove si preveda uno sviluppo, mi sembra giusto, dove invece l’incertezza
è troppa e non dà adito a previsioni di riuscita, e quindi si rischia di buttare via
del denaro, credo che sarebbe invece imprudente.
D. – Secondo lei, a livello
mondiale ed europeo c’è fiducia in quello che sta facendo l’Italia oggi?
R.
– Io credo di sì, anche perché lo sforzo di questo governo è superiore a qualsiasi
altro mai visto nel passato. Certo, a chi si sente toccato su pensioni o su costi
dà fastidio. Ma io credo che ci sia questa fiducia in quanto sta facendo Monti e il
suo governo.