Venezuela. Il governo chiede il sostegno della Chiesa per superare la crisi nel Paese
Incontro al vertice, il primo da diverso tempo, tra governo e vescovi venezuelani,
riuniti per la 98.ma Assemblea plenaria. Quattro giorni fa, a Caracas, nella sede
della Conferenza episcopale (Cev), si sono, infatti, incontrati il presidente ed il
vicepresidente della Cev, mons. Diego Padrón e mons. Mario Moronta, ed il vicepresidente
della Repubblica venezuelana, Elías Jaua, accompagnato dai ministri della Gioventù,
Mari Pili Hernandez, e dell’Interno, Tarek El Aissami, sotto la cui giurisdizione
rientra la Direzione dei Culti, ovvero l’organo di collegamento tra lo Stato e la
Chiesa cattolica. Nel suo indirizzo di saluto, Elías Jaua ha riconosciuto l’importanza
del ruolo che la Chiesa gioca all’interno della società venezuelana e, sottolineando
le difficoltà in cui versa attualmente il Paese, ha chiesto ai presuli di collaborare
per il superamento dei problemi che affliggono la popolazione, come la violenza ed
il clima di tensione. Dal suo canto mons. Moronta ha ribadito le emergenze da affrontare
per continuare lo sviluppo del Paese, manifestando poi la profonda volontà della Chiesa
locale di contribuire ad un clima di comprensione e riconciliazione nazionale. Il
presule ha così richiamato i punti salienti della prolusione pronunciata, sabato scorso,
da mons. Padrón, in apertura della Plenaria: il presidente della Cev ha, infatti,
ricordato, come obiettivo prioritario della Chiesa venezuelana, “l’essere mediatrice
della riconciliazione” e servire la popolazione senza distinzioni di classe, credo
o ideologie. Richiamando, poi, l’impegno della Cev nello sviluppo del Paese, in particolare
della sua democrazia, libertà e sicurezza, mons. Padrón ha ribadito: “La paura della
popolazione, esasperata dalla violenza e dall’insicurezza, è sfociata in una crisi
nazionale”. Quanto al clima di segretezza che si respira in Venezuela su alcune notizie
rilevanti, come la salute del presidente Chavez o la reale situazione delle carceri,
il presule ha sottolineato che in questo modo “non si favorisce affatto la tranquillità
della nazione”. Allo stesso tempo, il presidente della Cev ha espresso l’auspicio
che le prossime elezioni presidenziali, in programma ad ottobre, si svolgano pacificamente,
facendo sì che “si ristabiliscano l’unità e lo sviluppo dei cittadini, nella cultura
e nella speranza”. Tra gli altri temi in discussione durante la Plenaria, che si conclude
oggi, ci sono anche l’approvazione e l’attuazione del Piano pastorale per il triennio
2012-2015, lo sviluppo dell’evangelizzazione, la formazione cristiana e l’impegno
sociopolitico. (I.P.)