TIMBUCTU: Attacchi all'Occidente o lotta intestina all'Islam?
6 luglio 2012 Alta tensione in Mali: possibile nei prossimi giorni un intervento
armato dell'ECOWAS-CEDEAO, con avallo dell'Onu. La crisi politica, esplosa con il
golpe dello scorso 22 marzo ad opera dei militari, è degenerata rapidamente con l'entrata
in scena di gruppi fondamentalisti islamici, che da una settimana portano avanti un
attacco contro Timbuctu e altre antiche città della regione. Il Governo ad interim
non riesce a colmare il vuoto di potere lasciato dall'ex-Presidente Amadou Toumani
Touré, cacciato dai militari a marzo, e l'intera regione dell'Africa nordoccidentale
appare oggi come un vaso di Pandora, in cui negli ultimi mesi hanno acquistato forza
e visibilità vari gruppi frammentati che si contendono gli spazi di potere: dalle
guerriglie di matrice islamica collegate ad AQMI - Al Qaeda per il Maghreb ai militari,
dai Tuareg altri altri gruppi etnici che rivendicano un'autonomia politica. La violenza
bellica è inoltre alimentata dalle armi e dai combattenti, provenienti dalla Libia
e che hanno lasciato il Paese, dopo la caduta di Gheddafi. Sullo sfondo, la preoccupante
situazione umanitaria della regione - da mesi colpita da forte siccità - nella quale
gli sfollati e i focolai di colera non si contano più, mentre gli ospedali sono sempre
più vuoti di mezzi e personale.
Ne parliamo con Albert Mianzoukouta,
giornalista del programma francese per l'Africa della Radio Vaticana: (a cura di Silvia
Koch)