Pace attraverso conversione e dialogo paziente: così il Papa al concerto della West-Estern
Divan Orchestra
“Per giungere alla pace bisogna impegnarsi, lasciando da parte la violenza e le armi,
impegnarsi con la conversione personale e comunitaria, con il dialogo, con la paziente
ricerca delle intese possibili”. E’ il messaggio che Benedetto XVI ha espresso mercoledì
sera al termine del concerto offerto dalla West-Estern Divan Orchestra, diretta dal
maestro Daniel Barenboim. L’orchestra, composta da musicisti ebrei, cristiani e musulmani,
ha eseguito la Sinfonia n. 6, Pastorale, e la Sinfonia n.5 di Ludwig van Beethoven
nella suggestiva cornice del cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Presenti
anche il capo di Stato italiano Giorgio Napolitano con la consorte, ospiti, poi, del
Papa per la cena, e il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. Il servizio
di Debora Donnini:
Le note della
Quinta Sinfonia irrompono nella sera di Castel Gandolfo creando un’atmosfera intensa
nel giorno della festa di San Benedetto. Il Papa è “lieto” di accogliere quest’orchestra,
fondata 13 anni fa dal maestro Daniel Barenboim e dal compianto Edward Said, e nata
dall’esperienza che “la musica unisce le persone, al di là di ogni divisione”. La
musica, infatti, è “armonia delle differenze”: una sin-fonia, dice il Papa, può uscire
“dalla molteplicità dei timbri dei diversi strumenti”, non “magicamente” ma grazie
soltanto all’impegno “faticoso” di ogni musicista. Un impegno che richiede sacrifici
“nello sforzo di ascoltarsi a vicenda, evitando eccessivi protagonismi e privilegiando
la migliore riuscita dell’insieme”. Partendo da questi pensieri, la mente di Benedetto
XVI va a un'altra sinfonia, “la grande sinfonia della pace tra i popoli, che non è
mai del tutto compiuta”. Va ad una generazione, come la sua e quella dei genitori
dello stesso maestro Barenboim, che ha vissuto “le tragedie della Seconda guerra mondiale
e della Shoa”:
“Ed è molto significativo che lei, maestro, dopo aver raggiunto
i traguardi più alti per un musicista, abbia voluto dar vita ad un progetto come quello
della West-Eastern Divan Orchestra: un gruppo in cui suonano insieme musicisti israeliani,
palestinesi e di altri Paesi arabi; persone di religione ebraica, musulmana e cristiana”.
I
numerosi riconoscimenti ottenuti dall’Orchestra ne dimostrano, rileva ancora il Papa,
non solo l’eccellenza professionale ma anche “l’impegno etico e spirituale”. Ma un
altro significato interessante Benedetto XVI lo rintraccia nell’accostamento delle
Sinfonie eseguite, la Quinta e la Sesta di Beethoven, che, dice, “esprimono due aspetti
della vita: il dramma e la pace, la lotta dell’uomo contro il destino avverso e l’immersione
rasserenante nel’ambiente bucolico”:
“Il messaggio che vorrei trarne oggi
è questo: per giungere alla pace bisogna impegnarsi, lasciando da parte la violenza
e le armi, impegnarsi con la conversione personale e comunitaria, con il dialogo,
con la paziente ricerca delle intese possibili”.
Beethoven lavorò a queste
due opere, in particolare al loro completamento, quasi contemporaneamente, ricorda
il Pontefice. Tant’è vero che vennero eseguite per la prima volta insieme, nel concerto
del 22 dicembre del 1808 a Vienna, così come avvenuto questa sera, sottolinea ancora
il Papa augurando a tutta la West-Estern Divan Orchestra “di continuare a seminare
nel mondo la speranza della pace attraverso il linguaggio universale della musica”.
Un concetto che ritorna nelle parole del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente
del Pontificio Consiglio della Cultura, che ha introdotto il concerto. A unire questi
“giovani orchestrali”, ebrei, cristiani e musulmani, ha detto, “non c’è solo la fede
nell’unico Dio” ma anche la musica , “lingua universale dell’umanità”. E la musica,
ha aggiunto, ricorda che “nonostante tutto, c’è ancora giustizia, amore e pace nel
mondo”.
Poco prima dell’inizio del concerto, nel Giardino del Moro, il Papa
ha accolto il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano con la consorte,
che si sono intrattenuti con lui per un breve colloquio e hanno assistito al concerto.
Quindi, sono stati ospiti del Pontefice per la cena.