Nigeria: Rapporto identifica la “mancanza di giustizia” come causa dei conflitti
Il Consiglio ecumenico delle Chiese e l’Istituto reale Aal al-Bayt per gli studi islamici
hanno pubblicato un Rapporto dal quale emerge come le violenze e i conflitti che stanno
attraversando la Nigeria sono il prodotto di fattori diversi tra loro, ma che hanno
come denominatore comune la “mancanza di giustizia”. Il Rapporto – frutto del lavoro
di una delegazione guidata dai rappresentanti delle due istituzioni che ha visitato
a fine maggio la Nigeria centrale e settentrionale – sottolinea che “dietro la crisi
in Nigeria ci sono fattori religiosi, politici, economici, etnico-sociali e giuridici”.
Dal documento, riferisce l’agenzia Misna, emerge il divario esistente tra il sud ricco
di petrolio, a maggioranza cristiana, e il nord povero di risorse naturali, per lo
più musulmano, soprattutto in termini di accesso all’impiego e ai servizi sanitari
e scolastici. Viene denunciata anche la disparità, sancita da alcune prescrizioni
costituzionali, tra gli indigeni e gli immigrati. Il paradosso è che, si afferma nel
Rapporto, “nello Stato di Plateau gruppi di ‘immigrati’ erano già presenti sul territorio
più di un secolo fa, molto prima dell’indipendenza della Nigeria del 1960, ma sono
definiti ancora ‘immigrati’ perché gli ‘indigeni’ vogliono monopolizzare i benefici
e le opportunità disponibili”. (A.C.)