L’Ecofin conferma gli aiuti alla Spagna. Allarme Ocse: in Europa 48 milioni di disoccupati
Aiuti alla Spagna, coordinamento per contrastare le speculazioni dei mercati, accordo
sullo scudo antispread. L’Ecofin di Bruxelles conferma così le linee tracciate dai
17 Paesi dell’Eurogruppo. E mentre il presidente francese, Hollande e il premier britannico
Cameron, a Londra, parlano di cooperazione ed un’Europa che può vivere a due velocità,
l’Ocse denuncia che in Europa i disoccupati hanno raggiunto la quota di 48 milioni.
Massimiliano Menichetti:
L'Europa continua a studiare strategie per
contrastare la crisi, mentre il mondo del lavoro registra l’aumento della disoccupazione:
48 milioni, 15 milioni in più rispetto al 2007, secondo l’Ocse. In questo scenario
ieri i ministri dell'Economia dell'Unione Europea, riuniti a Bruxelles, hanno rinnovato
l'accordo sulle misure antispread, il Fondo salva Stati e il sostegno alla Spagna
che entro fine mese vedrà arrivare una prima tranche di aiuti da 30 miliardi di Euro,
ottenendo anche un anno di proroga per la riduzione del deficit sotto il 3%. Roberto
Artoni, ordinario di Scienza delle finanze alla Bocconi di Milano: R. – Questo
non risolve il problema della Spagna. Si prova a tamponare la situazione delle singole
banche. Ora arrivano 30 miliardi su un totale di 100, speriamo che gli altri 70 arrivino
rapidamente, perché la situazione delle banche è molto pesante. I principi sono accettabili,
ma sono i tempi di esecuzione di queste forme di aiuto che sono veramente avvolti
nella nebbia. Se si vuole salvare l’euro, si devono proteggere i Paesi dalle ondate
speculative e risolvere dei problemi che si sono accumulati nel passato, ma con tempestività!
Quanti vertici hanno fatto in questi anni? 20-25 e sempre si rimanda la decisione:
anche adesso si rimanda al 20 luglio, speriamo che sia l’ultima volta. Ci vorrebbe
più volontà esplicita di salvare l’euro e non pure affermazioni. E mentre oggi
proprio in Spagna è attesa la doppia manifestazione dei minatori, in sciopero da 43
giorni, contro i tagli del settore. Dall'Ecofin il premier Monti, che ha escluso di
poter restare al governo dopo il 2013, ha ribadito che l'Italia in futuro potrebbe
far ricorso allo scudo antispread per fronteggiare la crisi. Alessandro Guarasci
ha raccolto il commento dell'economista Angelo Baglioni:
R. - Credo
che l’Italia in questo momento non abbia bisogno dello scudo antispread nel senso
che abbiamo un bilancio in avanzo dal punto di vista del saldo primario, non abbiamo
sostanzialmente problemi nell’emettere titoli del debito pubblico nell’accedere ai
mercati. In questo senso siamo molto diversi dalla Grecia. Però è anche vero che stiamo
pagando un costo troppo alto nell’emettere titoli del debito pubblico sul mercato.
Evitiamo di ricorrere allo scudo, al fondo antispread, perché questo darebbe un segnale
molto negativo però è anche vero che paghiamo tassi troppo alti e questo è un problema
sul tappeto. Da Londra invece arrivano i segnali di cooperazione e intesa del
presidente francese, Francois Hollande, e il premier Britannico David Cameron che,
dopo un cordiale incontro, si sono detti d'accordo su una maggiore cooperazione pur
sottolineato che l'Europa può viaggiare a più velocità anche a fronte del disinteresse
della Gran Bretagna a diventare membro della zona euro. Ancora Roberto Artoni, ordinario
di Scienza delle finanze alla Bocconi di Milano.