Siria: faccia a faccia tra il presidente Assad e Kofi Annan
Kofi Annan, dunque, ci riprova. Ieri a Damasco, per la sua terza missione in veste
di inviato di Onu e Lega Araba, ha incontrato il presidente Assad. Intanto nel Paese
sono proseguite anche ieri le violenze, mentre si contano ormai oltre 17 mila morti
dall’inizio della crisi, 16 mesi fa. Il servizio di Roberta Gisotti: Si
è svolto in “un clima positivo” – secondo l’agenzia governativa Sana – l’incontro
ieri tra il presidente siriano al Assad ed Annan, che ha confermato di avere avuto
un colloquio “franco e costruttivo”. Assad ha ribadito il suo impegno ad applicare
il piano di pace in sei punti elaborato dall’inviato dell’Onu, chiedendo però che
cessino “le forniture di armi" a gruppi terroristi, cui Damasco attribuisce la responsabilità
delle violenze, accusando in particolare Arabia Saudita, Qatar, Turchia e Stati Uniti
di finanziarli. L’inviato dell’Onu ha ribadito la validità del piano di pace, che
non è stato però rispettato: dal cessate il fuoco il 12 aprile scorso si sono contati
altri 6 mila morti. Assad ed Annan avrebbero parlato anche di quel governo di transizione
con esponenti del regime e dell’opposizione, auspicato dal Gruppo d’azione, cui hanno
aderito il Consiglio di Sicurezza Onu, Unione europea, Turchia e Lega araba. Intanto
da Mosca, il leader dell’opposizione, Michel Kilo, a colloquio col ministro degli
Esteri russo, Lavrof, ha accusato Damasco di bloccare il dialogo. Sul campo almeno
41 i morti nei combattimenti ieri a Damasco e Homs.