Il cordoglio del Papa per la morte del cardinale de Araújo Sales
Benedetto XVI ha espresso il suo profondo cordoglio per la morte, avvenuta nella notte
tra lunedì e martedì a Rio de Janeiro, del cardinale brasiliano Eugênio de Araújo
Sales, arcivescovo emerito di Rio: il porporato aveva 91 anni. Il Papa, in un telegramma,
lo ricorda come “pastore intrepido” e “testimone autentico del Vangelo in mezzo al
suo popolo” che ha indicato a tutti “la via della verità nella carità e del servizio
alla comunità, nella costante attenzione ai più svantaggiati”. Il cardinale de Araujo
Sales – ha detto il Papa – ha attuato nella vita il suo motto episcopale “Mi prodigherò
e mi consumerò”, diventando per tutti in Brasile anche “un sicuro punto di riferimento
e di fedeltà alla Sede Apostolica”.
Il porporato era nato ad Acari, diocesi
di Caicó (nello Stato di Rio Grande do Norte), l’8 novembre 1920. Ordinato sacerdote
il 21 novembre 1943, ha esercitato il ministero negli ambienti rurali. In seguito,
è stato chiamato nel Seminario di Natal per ricoprire gli incarichi di economo, professore
e direttore spirituale. Nominato da Pio XII - vescovo titolare di Tibica e ausiliare
per l’arcidiocesi di Natal - il primo giugno 1954, ha ricevuto la consacrazione episcopale
il 15 agosto dello stesso anno. Nell’ottobre del 1962 è succeduto - in qualità di
amministratore apostolico sede plena - all’arcivescovo di Natal. In questa sede ha
promosso una serie di iniziative subito diffusesi in tutto il nord-est del Brasile:
ha fondato il servizio di assistenza sociale per i lavoratori rurali, per i quali
ha pure realizzato dei centri per l'educazione di base, e dato inizio a trasmissioni
radiofoniche per l'istruzione elementare e media dei ragazzi che non potevano raggiungere
le scuole della città e dei vari centri. Nel 1964, in seguito alle precarie condizioni
di salute del cardinale Alvaro da Silva, è stato nominato amministratore apostolico
sede plena di São Salvador da Bahia, e ne è divenuto arcivescovo il 29 ottobre 1968.
In questa arcidiocesi ha intrapreso nuove iniziative pastorali e si è adoperato per
la promozione sociale delle fasce meno abbienti della popolazione, anche in qualità
di Presidente del Segretariato nazionale brasiliano per l'azione sociale.
Durante
il Concilio Vaticano II è stato membro della Commissione per l'apostolato dei laici
e della Commissione mista che elaborò lo schema della Gaudium et spes. Paolo VI lo
ha creato cardinale nel 1969. Per più di trent’anni, dal 13 marzo del 1971 al 25 luglio
2001, è stato arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro. Rilevante è stata pure
la sua attività nell'ambito del Consiglio Episcopale Latino Americano (CELAM) dove
ha diretto il dipartimento per l'azione sociale. Dal 22 giugno 1972 al 3 ottobre 2001
è stato anche ordinario per i fedeli di rito orientale sprovvisti di ordinario del
proprio rito. Ha ricoperto anche l’incarico di presidente delegato all’Assemblea Speciale
per l’America del Sinodo dei Vescovi (16 novembre - 12 dicembre 1997).
Con
la scomparsa del porporato brasiliano, il Collegio Cardinalizio risulta ora composto
da 208 cardinali, di cui 121 elettori e 87 ultraottantenni.
Sulla figura del
cardinale de Araujo Sales, la collega Cristiane Murray ha sentito un altro
porporato brasiliano, il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione
per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica:
R. – Noi, davanti
a questa figura del cardinale Eugenio Sales, che ieri è passato alla casa del Padre,
e che è stato per tanto tempo successore degli apostoli nella Chiesa brasiliana, dobbiamo
– penso – avere nel cuore un atteggiamento di profonda gratitudine verso Dio. E’ stato
un episcopato molto lungo, un episcopato segnato da valori molto belli. Lui ha inaugurato
nuovi metodi di evangelizzazione con l’uso dei mezzi di comunicazione, soprattutto
la Radio. Nella sua vita ha sempre lavorato per la comunione tra i vescovi del Brasile
e uno dei segni più belli, come vescovo, è stato il suo atteggiamento di profonda
comunione con Roma e con il Papa. E’ una delle figure in Brasile che più ci hanno
indicato la comunione della Chiesa di tutto il Brasile con Roma. Lui ha attraversato
un lungo periodo della storia brasiliana che storicamente e politicamente ha cambiato
tanto il Paese: siamo passati dalla dittatura militare alla democrazia, e lui in questa
fase storica è stato sempre importante per i suoi scritti e per il suo modo di proclamare
la fede cristiana. E’ stato importante nell’indicare l’orizzonte verso cui noi potevamo
camminare. Ricordo anche questa sua preoccupazione per la formazione dei vescovi in
Brasile, che ha fatto sì che potesse iniziare un corso di formazione per vescovi tutti
gli anni. Noi siamo grati a Dio per questa figura così meravigliosa: una figura di
spicco, una figura di grande profondità e di grande santità. Che Dio possa dare al
cardinale Eugenio quel riposo e quella vita che ha sempre cercato per tutti noi e
anche per lui.