Russia: giornata di lutto per le vittime dell’alluvione
Giornata di lutto in Russia per le 171 vittime delle inondazioni che hanno colpito
le regioni meridionali che si affacciano sulla costa del Mar Nero. Le ingenti piogge
cadute tra il 6 e il 7 luglio hanno provocato anche 24mila sfollati e l’inondazione
di circa 5200 abitazioni. Il governatore della regione di Krasnogar, citato dall'agenzia
AsiaNews, Alexander Tkachev ha definito le inondazioni "una tragedia senza precedenti".
Dopo aver sorvolato il luogo del disastro in elicottero, il presidente Vladimir Putin
ha ordinato un'inchiesta sulla tragedia, per la quale le autorità locali potrebbero
essere accusate di negligenza. Secondo attivisti locali, la gente non sarebbe stata
avvertita della reale gravità della situazione. Inoltre, l'apertura delle paratoie
di una diga locale avrebbe peggiorato la situazione, incanalando enormi quantità d'acqua
verso le zone abitate. Tuttavia, i funzionari continuano a negare ogni accusa. Le
immagini trasmesse dalle televisioni locali, mostrano che l'acqua ha raggiunto i 28cm
di altezza, costringendo molte persone a rifugiarsi sugli alberi o sui tetti delle
case. A Krimski, di gran lunga la città più colpita con 159 morti, l'onda di acqua
e fango ha raggiunto addirittura i sette metri di altezza, a causa del crollo della
diga di Neberdzhayevsk, situata su una montagna sovrastante. Anche l'area di Gelendzhik,
vicino al Mar Nero, e la città portuale di Novorossiysk sono rimaste colpite in modo
grave. (M.G.)