Nasce in Italia il Forum per l’inclusione dei disabili nel mondo del lavoro
Nel contesto dell’odierna crisi, rischiano di rimanere ancora più indietro le fasce
deboli della società: in particolare i disabili. Così, la legge che prevede per i
datori di lavoro, pubblici e privati, l’obbligo di assumere quote di portatori di
handicap viene oggi elusa con maggiore frequenza. Nei giorni scorsi è nato il Forum
permanente per l’inclusione lavorativa di persone disabili, promosso da Comunità di
Capodarco, Opera Don Calabria e Provincia di Roma: il Forum ha lanciato un appello
a rispettare la legge e a ripartire, proprio nel mezzo della crisi, dalle fasce più
deboli. Luca Attanasio ha intervistato a questo proposito Luigi Politano,
vice-presidente di Capodarco:
D. – Si dice
crisi e immediatamente parlando di disabilità, si pensa, in un’impresa i disabili
portano ulteriori perdite ma è proprio così?
R. – Questo, a mio avviso, non
è assolutamente vero. Anzi, ci sono tante esperienze in aziende con cui noi abbiamo
anche rapporti che ci testimoniano come in realtà la presenza di persone disabili
a volte abbia un effetto estremamente positivo anche sugli altri lavoratori, laddove
soprattutto le imprese riescono a coinvolgere i loro dipendenti disabili insieme agli
altri in un processo anche culturale di crescita e di condivisione.
D. – La
comunità di Capodarco è una delle realtà più avanzate nella inclusione dei disabili.
Qual è la vostra idea e la vostra strategia?
R. - Negli ultimi anni della nostra
storia e della storia di questo Paese, l’inserimento lavorativo che ha richiesto più
attenzione è soprattutto quello delle disabilità complesse di tipo psichico perché
è ancora più complicato fare l’inserimento al lavoro. La nostra strategia è che bisogna
mettere in piedi processi di accompagno all’inserimento al lavoro, soprattutto se
la persona ha difficoltà sul piano psichico bisogna creare e attuare una serie di
meccanismi - alcuni dei quali sono previsti all’interno della legge 68, come le convenzioni
e i tirocini -, una serie di percorsi che facilitino l’inserimento al lavoro.
D.
– Nasce il Forum formazione e lavoro per le persone con disabilità…
R. - Bisogna
ripartire in questo Paese, cioè riaffermare un cambiamento culturale. In questi ultimi
anni con la crisi tutta una serie di attenzione alle fasce deboli, alle fasce svantaggiate
stanno venendo meno, bisogna reinvertire la rotta. Il Forum deve servire in primo
luogo a questo. Il welfare non è un lusso. Il Forum deve mettere insieme tutte le
cose che già ci sono creando un’alleanza tra le associazioni, le famiglie, i territori
e le istituzioni.