2012-07-07 12:29:03

Fondazione Migrantes: con decreto del governo, rafforzate tutele degli immigrati lavoratori


“Un gesto importantissimo anche sul piano dello sviluppo in questo momento di crisi”. Così mons. Giancarlo Perego, direttore della "Fondazione Migrantes" della Cei, definisce il decreto, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, in materia di sanzioni nei confronti dei datori di lavoro che impiegano stranieri il cui soggiorno è irregolare. Sentiamo lo stesso mons. Perego intervistato da Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

R. – Credo che sia un decreto legislativo che, oltre ad adeguarsi ad una normativa europea, raggiunge un obiettivo fondamentale: cioè mettere al centro del mercato del lavoro il contratto, che è uno strumento che da sempre tutela la persona sia in termini retributivi sia in termini previdenziali, ma anche di sicurezza. Al tempo stesso ha come obiettivo quello di inserire anche questo tassello del mondo del lavoro irregolare all’interno di una prospettiva di bene comune e d’inclusione sociale.

D. – Un modo per non considerare gli immigrati solo come forza lavoro, ma dietro di loro spesso ci sono tante storie di dolore...

R. – Questa azione fa emergere innanzitutto tutte le persone comunitarie, oltre che extra comunitarie: fa emergere il valore aggiunto degli oltre due milioni di lavoratori stranieri all’interno del nostro mercato del lavoro, in termini anche previdenziali, visto che, come abbiamo sottolineato nell’ultimo Dossier Immigrazione di Caritas e di Migrantes, danno alle casse previdenziali oltre 6 miliardi di euro e quindi sono una risorsa certamente significativa, in termini anche di futuro previdenziale per molti anziani e anche in termini di superamento della crisi. Credo che questo decreto sia un gesto importantissimo sul piano dello sviluppo in questo momento di crisi.

D. – Ma, secondo lei, questo vuol dire anche che il sistema dei flussi ormai è superato?

R. – Il sistema dei flussi è sempre un sistema importante. Deve essere, però, adeguato e deve essere certamente molto più legato ai tempi, alle stagioni del lavoro, alle necessità del lavoro. Non si può interpretare questo mercato del lavoro come un decreto flussi annuale. In questo senso credo che, ancora una volta, quest’azione per il lavoro nero diventi un’occasione importante per ripensare effettivamente la modalità con cui fare incontrare domande e offerte di lavoro. Poi credo che questo decreto si ponga anche all’interno di una lotta allo sfruttamento del lavoro che, non dimentichiamo, è legato ad un sistema tante volte mafioso, di traffico, di caporalato, di controllo dei prezzi del mercato e quindi, credo, che quest’azione solleciti anche un’attenzione maggiore a tutto ciò che è di contorno all’irregolarità lavorativa che, tante volte, è legata a sistemi certamente di sfruttamento molto più ampi.







All the contents on this site are copyrighted ©.