Entra in vigore la Spending Review. Bersani: sulla sanità si rischia il caos esodati
Dopo la firma del presidente della Repubblica Napolitano alla Spending Review, continua
il dibattito politico. Dal Pdl l’invito a superare resistenze e barriere. Per Bersani
del Pd: sui tagli alla sanità c'è il rischio che si faccia il bis della vicenda esodati.
I sindacati invece ribadiscono: il provvedimento non è altro che una manovra non dichiarata.
Cecilia Seppia 00:01:10:78
Circa 26 miliardi
di euro sono i risparmi previsti in tre anni dalla spending review, ma avvocati, medici,
sindacati e restano sul piede di guerra. Lo : salvi i piccoli ospedali, la spesa per
questo settore viene comunque ridotta drasticamente: 20mila posti letto in meno e
oltre 1000 reparti a rischio chiusura. Su questo fronte secco arriva il commento di
Bersani del Pd, secondo cui c’è pericolo di ripetere la situazione caotica già vista
nel caso degli esodati, ma nel decreto ribadisce alcune cose sono buone. Il Pdl invece
accusa il centro sinistra “di essere prigioniero della Cgil” e invita a superare tutti
i tipi di resistenza. Dal canto suo la leader del sindacato Camusso, affonda: questo
provvedimento è in realtà una manovra non dichiarata. In sostanza –aggiunge- si tratta
di un taglio lineare che penalizza i servizi alle persone, senza i quali non c’è possibilità
di crescere. Parere condiviso dall’Idv, con di Pietro che minaccia la piazza e attacca
anche sui tagli alla Giustizia, mentre arriva netto il giudizio di Casini dell’Udc:
“Lo spartiacque è chiaro: c'è chi si illude di sopravvivere difendendo sprechi e corporazioni,
e chi sceglie la serietà”. Per il presidente di Confindustria Squinzi, la spending
review è un primo passo nella giusta direzione.