Concilio. Memoria viva: l’editoriale di padre Lombardi
“Voglio affermare con forza la decisa volontà di proseguire nell’impegno di attuazione
del Concilio Vaticano II”: è quanto affermava Benedetto XVI nella prima Messa da Pontefice,
il 20 aprile del 2005 nella Cappella Sistina. Una volontà che ha confermato con forza
in questi sette anni di Pontificato. Sulla memoria viva del Concilio, ascoltiamo l’editoriale
di padre Federico Lombardi per il settimanale d’informazione “Octava dies”
del centro Televisivo Vaticano:
Lunedì 9 luglio
il Papa fa una breve visita alla casa dei Verbiti a Nemi, non solo per salutare i
Superiori e i partecipanti al Capitolo del famoso istituto religioso missionario,
ma anche perché in quel luogo nel 1965 egli – giovane teologo perito conciliare -
aveva partecipato a riunioni di approfondimento e rielaborazione di testi, nella vivace
e feconda atmosfera di studio, dibattito e preghiera che accompagnava e preparava
le plenarie dei Padri in San Pietro.
Nei giorni scorsi, in una bella intervista,
il cardinale Tucci evocava il lavoro analogo svoltosi ad Ariccia per la preparazione
della Costituzione “Gaudium et spes” sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, con la
partecipazione attiva del giovane vescovo Wojtyla, i cui interventi contribuivano
alla formulazione della famosa frase: “Solamente nel mistero del Verbo incarnato trova
vera luce il mistero dell’uomo” (n. 22), che, non a caso, sarebbe stata la più frequentemente
citata da Giovanni Paolo II. Sembra che i partecipanti al Concilio ancora in vita
siano una trentina, fra Padri ed esperti, e le loro testimonianze suscitano un’onda
di emozione in chi, come noi – pur non coinvolti direttamente – ricorda bene quel
tempo straordinario di fervore, entusiasmo e speranza. Ci auguriamo che il 50° che
ci prepariamo a celebrare in ottobre sia occasione di ricollegarci in modo vitale
a quel clima di ascolto dello Spirito, così che anche la rilettura odierna dei testi
avvenga nella linea della “ermeneutica della riforma, del rinnovamento nella continuità
dell’unico soggetto-Chiesa che il Signore ci ha donato, che cresce nel tempo e si
sviluppa, rimanendo però sempre lo stesso, unico soggetto del Popolo di Dio in cammino”
(Discorso alla Curia romana, 22.12.2005). Così ci esorta saggiamente Joseph Ratzinger,
testimone privilegiato e più che autorevole, allora perito conciliare e oggi Papa.