2012-07-06 17:37:04

Schettino scarcerato, il dramma della Concordia resta


RealAudioMP3 "Questa tragedia sicuramente si poteva evitare se la conduzione della nave fosse stata ispirata a una prudenza che invece non sembra ci sia stata. Comunque è l’intera organizzazione del sistema marittimo che si deve interrogare su come meglio si possono garantire obiettivi di maggiore sicurezza. Ci chiediamo ancora, nel caso della Costa Concordia, perché la nave non abbia tempestivamente informato i nostri uffici." E' il comandante Vittorio Alessandro, Capo reparto ambientale marino della Guardia Costiera, a dire ai nostri microfoni - all'indomani della notizia della scarcerazione del comandante Francesco Schettino - l'idea che si è fatto della vicenda che causato 32 vittime. "Non è vero che noi con la tecnologia possiamo dominare tutto quanto. La nostra mente - sottolinea - e la nostra sensibilità ci devono guidare continuamente. La guardia costiera ha strumenti efficaci di vigilanza quando esistono rotte obbligate, ciò consente di intervenire con immediatezza negli stretti, nell’avvicinamento ai porti. Negli altri casi non ci sono rotte obbligate - precisa Alessandro - ci sono solo vincoli e distanze da mantenere e i comandanti delle navi sanno perfettamente quali sono queste regole. Nel caso della Concordia - aggiunge - la nave si è avvicinata come se dovesse entrare in porto, quindi con un assetto di navigazione di manovra. Ma evidentemente non c’era nessun porto da raggiungere. La vicenda di Costa Concordia è una ferita che credo non si rimarginerà. L’inchino - come è stato effettuato dalla nave da crociera - era a velocità sostenuta e credo che questi inchini siano degli episodi rari. Anche quelli che si sono registrati prima della tragedia del giglio credo che verranno fortemente repressi. Non è possibile - conclude - che una nave per un omaggio non si sa bene a chi, possa arrecare un danno così grave a sé stessa, ai passeggeri, all’ambiente". (di Antonella Palermo)










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