2012-07-06 14:14:00

Pakistan: shock e vergogna per il caso dell’uomo arso vivo per l'accusa di blasfemia


C’è forte preoccupazione, profondo dolore e shock per il caso dell’uomo accusato di blasfemia e arso vivo nei pressi di Bahawalpur, in Punjab. La località si trova della diocesi di Multan e un team della Commissione diocesana “Giustizia e Pace” si è attivato per chiarire i diversi aspetti del caso: sembra infatti che l’uomo non fosse della zona, secondo alcuni era un disabile mentale, non si conosce la sua famiglia di provenienza. Come riferito all'agenzia Fides, il team “Giustizia e Pace” non ha ancora potuto recarsi sul luogo del delitto perché al momento non sono garantiti ordine e sicurezza. Nell’area di Bahawalpur vi sono gruppi radicali islamici che hanno avuto forte peso in tale episodio. Mons. Andrew Francis, vescovo di Multan, che si tiene in costante contatto con i cristiani di Bahawalpur, ha detto a Fides: “Condanniamo l’indicibile e macabro gesto, come ogni forma di disumana violenza. Provo vergogna a pensare che sia avvenuto nella mia diocesi. Come Chiesa locale continuiamo a porre molta attenzione e a seguire la vicenda e le sue implicazioni, con prudenza e con la preghiera”. Il vescovo, che è anche Presidente della “Commissione per il Dialogo interreligioso” nella Conferenza episcopale, afferma che “la Chiesa raddoppierà gli sforzi nel dialogo con i leader musulmani”, per fermare ogni forma di estremismo. La vicenda ha creato sconcerto in tutta la società, nella politica, fra le minoranze religiose. Il presidente del Pakistan Asif Ali Zardari, definendo l’incidente “straziante”, ha ordinato una inchiesta per indagare sul linciaggio. In una nota inviata a Fides, Paul Bhatti, Consigliere del Primo Ministro per l’Armonia nazionale, ha espresso profondo dolore e preoccupazione, notando che “a nessuno dovrebbe essere permesso di appropriarsi della legge”, auspicando che “sia fatta giustizia”. (R.P.)







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