Filippine: ucciso un cooperante olandese. Come padre Tentorio difendeva i più poveri
Ancora sangue nelle Filippine. Un killer giunto su una moto ha sparato a un cooperante
olandese che ha speso tanti anni della propria vita per difendere i diritti dei più
deboli. Sembra la cronaca della morte di padre Fausto Tentorio, il missionario del
Pime ucciso nell'Arakan Valley a ottobre. E invece purtroppo è una notizia di mercoledì
scorso che viene dalla provincia di Pampanga, sull'isola di Luzon. A cadere sotto
i colpi del killer - riferisce l'agenzia Zenit - è stato un cooperante olandese, Willem
Geertman di 67 anni. È stato ucciso a San Fernando fuori dall'ufficio dell'Alay Bayan
Inc, l'ong di cui era il direttore. Geertman viveva nelle Filippine da 46 anni e con
la sua organizzazione era in prima linea nella difesa dei piccoli contadini, dei pescatori
e delle popolazioni tribali. Nell'ambito di questa attività si batteva contro l'istituzione
della zona economica speciale dell'Aurora Pacific (Apeco) e del Porto libero di Casiguran,
due progetti che avrebbero un impatto pesantissimo sulla vita degli agricoltori e
dei pescatori locali. La Conferenza episcopale filippina ha duramente condannato l'uccisione
di Geertman, puntando il dito sulla piaga di queste ripetuti omicidi che rimangono
impuniti. «È un fatto triste e ci offende profondamente - ha dichiarato il vescovo
ausiliare di Manila Broderick Padillo, presidente del Segretariato per l'azione sociale,
la giustizia e la pace della Chiesa filippina -. Un'altra persona che aiutava la gente
delle Filippine è stata uccisa». Mons.Padillo ha chiamato in causa sulla vicenda direttamente
il presidente Benigno Aquino III: «A due anni dal suo insediamento - ha detto - la
questione delle esecuzioni extragiudiziali rimane irrisolta. Lo sfido ad affrontare
nel discorso sullo Stato dell'unione che oggi terrà in Parlamento il tema delle violazioni
dei diritti umani nelle Filippine e a dirci che cosa sta facendo il suo governo per
affrontarlo». (R.P.)