2012-07-06 14:13:33

Bolivia: la Chiesa sostiene la marcia di Tipnis e condanna la violenza


“In molte occasioni la Chiesa cattolica ha condannato l'uso della violenza, considerata inutile e contraria alla dignità di ogni uomo ed al proprio esercizio dei diritti fondamentali... Un dialogo responsabile invece presuppone apertura, ascolto e rispetto reciproco, per raggiungere le soluzioni desiderate, al servizio della dignità delle persone e del bene comune della società”: sono le parole di un comunicato letto da mons. Oscar Aparicio, vescovo ausiliare di La Paz, segretario della Conferenza episcopale, durante una conferenza stampa convocata ieri per rilanciare l’appello al dialogo. La Segreteria generale della Conferenza episcopale boliviana ha manifestato infatti grande preoccupazione per l’azione repressiva esercitata dalle forze dell'ordine contro i partecipanti alla IX Marcia del Tipnis (Territorio Indigeno e Parco Nazionale Isiboro Secure), tra cui donne e bambini, organizzata due giorni fa a difesa di questa zona indigena, per evitare la costruzione di una autostrada che la attraverserebbe. Diverse istituzioni hanno manifestato appoggio alle popolazioni locali: la Cob (Centrale Operaia della Bolivia), la Federazione degli Insegnanti delle scuole di La Paz, molti settori sociali, la Chiesa cattolica nella persona del vescovo della diocesi di El Alto, mons. Jesus Juarez, che è vicepresidente della Pastorale sociale Caritas boliviana, il quale ha lanciato un appello per aprire il dialogo e trovare degli autentici accordi. Proprio ieri è iniziato a Cochabamba l'incontro del Consiglio permanente della Conferenza episcopale boliviana, durante il quale si parlerà di questa situazione e di altri problemi sociali della Bolivia. La situazione è diventata tesa dopo l'approvazione della "consultazione" sulla costruzione dell’autostrada nella zona del Tipnis, malgrado il governo abbia specificato che si tratta solo di una consultazione e non dell’approvazione definitiva per la costruzione dell'opera. (R.P.)







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