2012-07-05 14:01:22

Onu: responsabilità del Rwanda nelle violenze del Nord-Kivu


È stato diffuso il rapporto annuale del Comitato di sanzioni dell’Onu sulla Repubblica Democratica del Congo, un documento di 48 pagine che evidenzia le responsabilità del governo ruandese nel clima di violenza del Nord-Kivu, già a partire dal 1994. Il rapporto – riferisce l’agenzia Misna – aaccusa il governo di Kigali di “fornire materiale militare, armi e munizioni ai ribelli del Movimento del 23 marzo” e di “dare sostegno e protezione al generale latitante Bosco Ntaganda”, ricercato per crimini di guerra. A sostegno dell’accusa verso il Rwanda ci sarebbero foto di armi e attrezzature militare di provenienza ruandese e le testimonianze di 80 soldati ammutinati dell’esercito congolese, tra i quali 31 cittadini ruandesi che si erano arruolati nel Movimento del 23 marzo, i quali hanno descritto le modalità di reclutamento di persone per conto del Movimento da parte di ufficiali del Ruanda. Il documento Onu cita inoltre il ministro della Difesa di Kigali James Kabarebe e il capo di stato maggiore Charles Kayonga tra gli ufficiali ruandesi coinvolti. Alcuni osservatori sottolineano, però, che probabilmente non ci saranno sanzioni effettive da parte del Consiglio di sicurezza, poiché il Rwanda gode del sostegno di molti tra i 15 Stati rappresentati nell’Onu. L’organizzazione congolese di difesa dei diritti umani Voix des sans voix (Vsv), che aveva già denunciato violenze, stupri e incendi nel Nord-Kivu, attraverso un comunicato ha affermato che “è giunta l’ora che la comunità internazionale condanni senza mezze misure il presidente Paul Kagame e lo spinga a un dialogo sincero con il suo vicino di casa, ad aprire uno spazio democratico in Rwanda e a dialogare con i suoi compatrioti delle Fdlr (Forze democratiche di liberazione del Rwanda, hutu)”. Vsv ha, inoltre, sottolineato che “le velleità di espansione, gli interessi economici milionari, a cominciare dallo sfruttamento illecito delle risorse naturali congolesi, e il perdurare della presenza delle Fdlr nell’est congolese rappresentano anche una minaccia per la pace, la stabilità e la sicurezza di tutta l’Africa centrale”. (A.C.)







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