2012-07-05 12:46:28

Mali: a Bamako pressioni per un intervento armato nel nord


“Liberate il Nord” e “Lo Stato anche al Nord” sono alcuni degli slogan intonati ieri da centinaia di maliani originari delle regioni settentrionali ma rifugiati a Bamako durante un sit-in organizzato nella capitale per chiedere al governo e alla comunità internazionale di “intervenire in fretta” per risolvere la crisi nel Nord, da tre mesi in mano a ribelli islamici e tuareg. “Da quasi 100 giorni la nostra gente vive nell’angoscia e nel terrore eppure il governo non si sta muovendo, non si decide a inviare soldati al fronte e non si decide a negoziare. Siamo finiti in un’impasse” ha detto Arbonka Boubeye Maïga, segretario del Collettivo dei cittadini del Nord (Coren) che ha organizzato la manifestazione. Un appello simile - riferisce l'agenzia Misna - è arrivato dal parlamento di Bamako. In un documento intitolato “Ristabilire l’integrità territoriale”, i deputati invitano i maliani ad “attuare una resistenza implacabile all’occupazione e a rafforzare la solidarietà con ogni mezzo possibile”. Da qualche giorno il capoluogo di Gao è in mano agli islamici di Ansar al Din che hanno prevalso sui tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla). I due appelli di Bamako giungono in un momento di stallo politico della transizione ma anche della diplomazia regionale e internazionale. Da una parte ci sono forti tensioni tra le forze politiche sulla gestione della transizione e della crisi nel Nord, soprattutto dopo l’allontanamento forzato del presidente ad interim, Dioncounda Traoré, vittima di un’aggressione a fine maggio. A queste lotte per il potere si aggiungono divisioni tra movimenti di sostenitori e oppositori alla giunta militare, autrice del colpo di Stato del 22 marzo, che gode ancora di una certa influenza sulle istituzioni. Sul piano internazionale da giorni è attesa una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che dovrebbe dare il via libera a un intervento armato regionale e/o africano nelle regioni settentrionali del Mali. Pressioni per l’adozione del testo vengono esercitate dalla Francia ma anche da Paesi dell’Africa occidentale, tra cui Niger e Guinea, mentre, finora, la vicina Algeria è stata più reticente. Intanto i mediatori della Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Cedeao/Ecowas) hanno annunciato che Traoré parteciperà al vertice convocato per sabato a Ouagadougou: nella capitale burkinabè dovrebbe nascere un governo di unità nazionale, con la partecipazione delle principali forze politiche e di rappresentanti della società civile. A guidarlo sarà sempre l’attuale primo ministro Cheick Modibo Diarra. La formazione di un gabinetto inclusivo è stata presentata dalla Cedeao come “necessaria” per risolvere la crisi del Nord. Sempre dall’organismo regionale è arrivata la decisione di ritirare al leader della giunta militare, il capitano Amadou Sanogo, lo statuto di ex capo di Stato e tutti i benefici che ne derivano, concessigli a maggio in occasione della firma degli accordi per un ritorno al potere dei civili. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.