"Fare di più per la Siria": il monito del capo degli osservatori Onu
Ennesima giornata di violenza ieri in Siria con oltre 50 vittime mentre cresce la
tensione con la Turchia, accusata dal presidente Assad, di sostenere i terroristi.
Forti le parole del capo della missione degli osservatori Onu in Siria: “la comunità
internazionale deve fare di più”. Benedetta Capelli: “Si fa un gran
parlare negli hotel mentre si fa poco per fermare la violenza”. E’ un monito duro
quello del generale norvegese Robert Mood, a capo degli osservatori Onu in Siria,
fermi ormai da metà giugno per il precipitare della situazione. Da Ginevra – ha detto
il generale – si è giunti al miglior risultato possibile ma proprio sugli esiti del
vertice del gruppo per la Siria la comunità internazionale si è ancora divisa. Gli
Stati Uniti hanno parlato dell’eventualità di un’uscita di scena di Assad, ipotesi
bocciata invece da Cina e Russia. Proprio quest’ultima ieri ha ribadito di non voler
offrire asilo politico al presidente siriano, come invece avrebbe chiesto Washington
stando alla ricostruzione di un quotidiano russo. Sempre ad un giornale, Assad ha
affidato il suo atto di accusa contro la Turchia. Sostiene i terroristi: ha detto
il numero uno di Damasco. Lascerò – ha aggiunto – solo se sarà il popolo siriano a
chiederlo. Dichiarazioni che fanno alzare la tensione con Ankara a due settimane dall’abbattimento
di un caccia turco. Proprio ieri i corpi dei due piloti sono stati individuati in
mare. Fabio Grassi, esperto di questioni turche: La Turchia sta chiaramente
navigando contro il regime di Assad e la cosa più logica che si possa pensare come
obiettivo della Turchia è un regime siriano in qualche modo affine, sintonico con
i movimenti della primavera araba e quindi che portino sia a un assetto più democratico,
sia alla prevalenza di partiti o di movimenti che sono nell’area sunnita. Ed in
Turchia è fuggito il 15.mo generale siriano mentre solo ieri sono state oltre 50 le
vittime della violenza in Siria, secondo l’opposizione.