Brasile: la voce dei vescovi per i nativi dell'Amazzonia
“Uno dei problemi affrontati attualmente dalle popolazioni dell'Amazzonia è quello
dei grandi progetti che, oltre ad avere un enorme impatto sull'ambiente, generano
profitti per alcuni e causano numerosi impatti sociali negativi per le città in cui
si realizzano”: questo il tema principale della conferenza stampa tenuta martedì scorso
dal Workshop “San Pio X”, nell’ambito del X Incontro dei Vescovi dell’Amazzonia, che
si svolge a Santarém-Pa, in Brasile. Mons. Jesus Berdonces, vescovo della Prelatura
di Cameta e presidente della Regione brasiliana Nord I, ha sottolineato che l'Amazzonia
è considerata ancora oggi come una colonia, dove le persone vengono, prendono la materia
prima, si arricchiscono, e poi se ne vanno. “Questo è un modello capitalistico, adottato
dal governo nella regione dell’Amazzonia, che non tiene conto delle persone che vivono
lì. Per loro la gente è solo un dettaglio che ostacola lo sviluppo” si legge nella
nota inviata dalla Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb) all’agenzia Fides. Ma esiste
anche un altro modello raccomandato dalla Chiesa, il cui obbiettivo sono le persone
che si trovano in Amazzonia: "La Chiesa sostiene la promozione dell'agricoltura familiare,
sostiene che i profitti della ricchezza (sia mineraria che dell’agricoltura) debbano
rimanere in Amazzonia, e che le persone debbano essere coinvolte". Mons. Roque Paloschi
ha sottolineato l’importanza di sapere chi stia godendo i profitti di questi grandi
progetti, che oltre ad avere la benedizione del governo, sono finanziati con denaro
pubblico. Ha fatto inoltre notare che le popolazioni non hanno garanzie e le loro
terre sono quasi sempre utilizzate arbitrariamente per qualche “business agricolo”
e da gruppi economici che arrivano nella zona. Mons. Mosé Joao Pontelo ha denunciato
che i problemi ci sono, e richiedono la responsabilità e l'intervento dei Pastori,
che sono i leader della Chiesa in questa zona. Ha detto anche che l'attuale incontro
di Santarém segna la strada da seguire nei prossimi cinque anni. La X riunione dei
vescovi preparerà un documento, come conclusione finale, e tre lettere, indirizzate
ai governanti degli Stati dell'Amazzonia, al Popolo di Dio e al Santo Padre Benedetto
XVI. (R.P.)