2012-07-04 14:21:50

Perù: la Chiesa chiede di fermare le violenze dopo i 3 morti di ieri a Celendin


L'ex presidente della Conferenza episcopale del Perù e vescovo emerito di Chimbote, mons. Luis Bambaren, ha denunciato la violenza scoppiata nella provincia di Celendín, nella zona di Cajamarca (nord del Perù), dove la popolazione manifesta contro la realizzazione del progetto minerario Conga, e ha sollecitato la mediazione della Chiesa cattolica, offerta dalla Conferenza episcopale peruviana (Cep). Nella nota ripresa dall'agenzia Fides, si legge che mons. Bambaren ha affermato che sia il governo centrale che le organizzazioni sociali di Cajamarca, che si oppongono al progetto minerario Conga, dovrebbero immediatamente accettare la mediazione di padre Gaston Garatea proposta dalla Cep. Il vescovo ha sottolineato che padre Garatea è un sacerdote con molta esperienza e ben accetto nelle comunità andine, e potrebbe indicare cosa è meglio per lo sviluppo di quella regione andina. "Il dialogo è l'unico modo per risolvere le divergenze in questi momenti difficili. Io faccio appello ai miei fratelli di Celendín per fermare la violenza e favorire il dialogo" ha concluso il vescovo. Secondo informazioni locali inviate a Fides, almeno tre persone sono state uccise e 20 ferite in uno scontro fra polizia e manifestanti verificatosi ieri, a Celendin. I manifestanti protestavano contro il progetto minerario Conga, che prevede l’apertura di una serie di miniere nella zona di Cajamarca. Il progetto, del valore di oltre 5.000 milioni di dollari (quasi 4.000 milioni di euro), è da tempo contestato dalla popolazione locale. Dopo la protesta di ieri, che è stata la più violenta, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nella regione di Cajamarca e ha ordinato l'intervento dell'esercito per ristabilire l'ordine nella cittadina di Celendín, centro della protesta anti-mineraria. (R.P.)







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