Europarlamento: l'intervento di mons. Komarica sulla situazione in Bosnia-Ezegovina
Mons. Franjo Komarica, vescovo di Banja Luka, diocesi a nord ovest della Bosnia-Erzegovina,
è intervenuto ieri nella sede dell’Europarlamento per affrontare le problematiche
che sta vivendo in questo periodo il Paese balcanico. “Gli accordi di Dayton – ha
ricordato – hanno fermato la guerra, ma non hanno contribuito a creare democrazia
e una convivenza pacifica”. Il territorio – riferisce l’agenzia Sir – soffre di una
difficile convivenza tra etnie, culture e religioni diverse, oltre ai problemi di
rapporti con gli Stati vicini. Mons. Komarica ha anche ricordato la fatica della vita
quotidiana toccata da crimine, corruzione, incertezze sull’istruzione pubblica ed
ha sottolineato come l’odio venga alimentato da alcuni esponenti politici, creando
un clima di ingiustizia e disuguaglianza. “Nella mia terra occorre rimettere l’uomo
al centro, l’uomo a immagine di Dio” ha affermato il vescovo, ricordando la difficile
situazione per la Chiesa cattolica che “sta per essere annientata e i cattolici stanno
scomparendo”. Mons. Komarica ha poi proposto di realizzare un accordo “Dayton 2” o
una revisione dell’accordo del 1995, “affinché la Bosnia-Erzegovina possa divenire
uno Paese unito, uno Stato sovrano, pacificato, laico, che possa al più presto entrare
a far parte dell’Unione europea”. Il vescovo ha, infine, lanciato un appello alla
comunità europea perché possa prestare maggior attenzione alla regione balcanica.
“Non lasciateci morire – ha concluso – sarebbe un disastro per noi, ma un grande problema
anche per i Balcani e per l’Ue nel suo complesso”. (A.C.)