Dall’Asia all’Italia: migranti aumentati del 600% negli ultimi 20 anni
Viene presentato oggi a Roma il volume “Asia-Italia. Scenari migratori”, curato da
Idos e promosso da Caritas e Fondazione Migrantes. La ricerca – riferisce l’agenzia
Sir – è stata effettuata al termine di un viaggio di studio nelle Filippine, e approfondisce
la situazione delle migrazioni tra l’Asia e l’Italia e come queste siano cambiate
nel corso degli ultimi decenni. Il continente asiatico negli ultimi 60 anni è stato
il primo per numero di migrazioni, con 65 milioni di partenze, e il primo per numero
di rifugiati: 6 milioni, senza contare i palestinesi. In Italia nel 2011 gli asiatici
residenti erano 767 mila, 6 volte in più rispetto a vent’anni prima. Per provenienza,
le prime 6 nazionalità presenti in Italia sono cinesi (210 mila), filippini (134 mila),
indiani (121 mila), bangladesi (82 mila), srilankesi (81 mila) e pakistani (76 mila).
I settori di impiego lavorativo sono vari, e coloro che si dedicano ad iniziative
imprenditoriali sono perlopiù cinesi, bangladesi, indiani e pakistani. I curatori
del volume sottolineano come, in questo momento di crisi, il mercato “continua a offrire
agli immigrati asiatici discrete possibilità di inserimento, soprattutto in agricoltura
e nel settore domestico, dall’altra, provoca l‘espulsione di quote consistenti di
occupati, per i quali la perdita del lavoro può condurre a quella del permesso di
soggiorno”. Ricordano, infine, che le aggregazioni religiose, i partiti, i sindacati
e le associazioni hanno un ruolo fondamentale nell’integrazione tra le diverse comunità
locali fra loro e con gli italiani. (A.C.)