Annuncio del Cern di Ginevra: confermata l'esistenza del "bosone di Higgs"
Un trionfale, e atteso, annuncio è stato lanciato oggi dai ricercatori del “Cern”
di Ginevra: dopo oltre 40 anni di ricerca, è stata confermata l’esistenza del “bosone
di Higgs”, la particella che sostiene il cosiddetto “Modello standard” dell’universo
secondo la fisica delle particelle elementari. La particolarità del bosone è quella
di conferire “massa” a tutte le altre microparticelle, a tutto ciò che costituisce
la materia visibile, inclusi gli atomi. Arianna Catti De Gasperi ha intervistato
Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che
stamattina ha presentato a Roma, in collegamento con il "Cern" di Ginevra, l’importante
scoperta:
R. - Se le particelle
non avessero interagito con il "bosone di Higgs", e il bosone non fosse esistito,
noi non ci saremmo, tutta la varietà di particelle che ci sono non ci sarebbe, e quindi
mi sembra un oggetto decisamente importante.
D. - Attraverso questa scoperta,
avete capito che l’universo non è né stabile né instabile. Ci può spiegare un po’
questa scoperta?
R. - Sempre premesso che questo sia il vero "bosone di Higgs",
e si comporti come noi pensiamo, allora crediamo che questo particolare valore della
massa - perché il "bosone di Higgs" poteva avere qualsiasi massa tra 110 e 500 GeV,
nelle unità di misura che noi usiamo -, mette l’universo in uno stato che non è né
stabile né instabile. Se fosse stato instabile, noi non ci saremmo... Stabile vuol
dire che sostanzialmente la sua evoluzione continuerà per sempre, ed è in qualche
modo determinata, quindi noi non ci dobbiamo preoccupare, ma insomma non dobbiamo
neanche affaticarci molto a capire. Meta-stabile o parzialmente stabile, vuol dire
che l’universo sarà soggetto, un giorno, ad avere una transizione: passerà da quello
che è il nostro universo così come è fatto appoggiato su una struttura del vuoto,
concetto complicatissimo da spiegare, a un altro stato. Non so se lo farà; siamo sull’orlo
di un precipizio, ma l’orlo potrebbe essere lontano dieci miliardi di anni, non ci
dobbiamo preoccupare per il caffè di domani mattina! Però diciamo che siamo in una
situazione in cui ad un certo punto, l’universo sembra "condannato". Questo particolare
valore della massa di Higgs, spinge l’universo a un’evoluzione diversa, un’evoluzione
in cui sicuramente noi non ci saremo.