Un faccia a faccia con i giornalisti per spaziare sui temi di stretta attualità vaticana,
dai prossimi impegni di Benedetto XVI alla vicenda delle indagini sui documenti trafugati,
fino alle questioni riguardanti i vertici dello Ior. Il direttore della Sala Stampa
Vaticana, padre Federico Lombardi, ha risposto nella tarda mattinata di ieri a una
nutrita serie di domande, fornendo ai media chiarimenti e particolari. Il servizio
di Francesca Sabatinelli:
Non ci sarà
né una commissione né un commissario, al contrario di quanto riportato da un articolo
dove si parlava di questa soluzione per definire definitivamente la vicenda Gotti
Tedeschi. Padre Federico Lombardi smentisce così, in un briefing con i giornalisti,
quanto apparso sulla stampa nei giorni scorsi a proposito dell’ex presidente dello
Ior. Il portavoce della Santa Sede puntualizza poi quelli che potranno essere i tempi
di una nuova nomina, tenendo conto dei tempi che occorrono per le consultazioni e
per avere le risposte:
“La situazione è da considerarsi chiarita per cui
Gotti Tedeschi non è più il presidente e adesso si sta cercando il nuovo presidente.
Come tempi, non ve l’aspettate prima dell’estate un nuovo presidente. In questa situazione,
come si era già detto, le funzioni le ha il vicepresidente per la governance del consiglio,
per la nomina non è da pensare imminente, è da pensare nell’autunno”.
P.
Lombardi ha poi fatto riferimento ad un articolo uscito ieri su un quotidiano:
"C’era
un articolo ieri in cui si parlava anche con dei 'virgolettati' di un colloquio tra
il cardinale Bertone e il Santo Padre: anche questo è frutto di costruzione, non corrisponde
ad una realtà oggettiva".
Sollecitato anche dalle domande, padre Lombardi
ha poi affrontato la questione delle indagini su Paolo Gabriele. La settimana cruciale
sarà probabilmente la prossima, ha detto, quella della conclusione degli interrogatori
formali, e della chiusura della fase istruttoria dell’inchiesta. Questo non vuol dire,
ha precisato, che la sentenza conclusiva, proscioglimento o rinvio a giudizio, arrivi
subito dopo. Ha poi aggiunto:
"Certamente, se si deve pensare ad un processo
con un dibattimento pubblico formale, si va al di là, si va in autunno. Poi, naturalmente,
bisogna vedere come evolvono le cose. Con un processo nel senso formale del termine,
con il dibattimento eccetera, si andrebbe certamente, credo, addirittura a ottobre.
Non è una cosa certamente imminente".
Paolo Gabriele resta l’unica persona
indagata. Il portavoce ha spiegato che si è proceduto a raccogliere altre testimonianze
e ha poi smentito qualsiasi rogatoria: ci si è mossi nell’ambito dell’ordinario vaticano,
ha precisato. Aggiungendo che la Commissione cardinalizia presieduta dal cardinale
Herranz ha finora ascoltato 28 persone, e che la stessa commissione farà poi, probabilmente
entro la fine di luglio, rapporto al Papa:
"Attenzione però a distinguere
sempre bene il fatto di essere sentiti e dell’essere sospettati: queste sono due cose
assolutamente diverse e quindi non si trae minimamente conclusione di sospetto dal
fatto che uno sia stato sentito".
Padre Lombardi durante il briefing ha
anche precisato gli appuntamenti del Papa a luglio, il primo dei quali il 9, quando
Benedetto XVI si recherà in visita privata a Nemi alla casa dei Verbiti. E' una visita
che ha un significato personale: là il Papa soggiornò, nel 1964, durante i lavori
del Concilio Vaticano II in qualità di perito conciliare. Padre Lombardi si è poi
soffermato sulla situazione siriana in vista del viaggio di Benedetto XVI in Libano
a settembre:
"La situazione in Siria è quella che sappiamo e che sentiamo
ogni giorno dalle informazioni. Però, la preparazione del viaggio e la prospettiva
che la situazione in Libano sia sotto controllo e il viaggio si possa svolgere normalmente
è quella in cui siamo oggi e continuiamo a muoverci senza incertezze".