Kenya: condanna dei musulmani per gli attentati alle chiese
Il Consiglio supremo dei musulmani del Kenya ha condannato gli attentati che ieri
hanno colpito due chiese nella città nord-orientale di Garissa, sottolineando che
“tutti i luoghi di culto devono essere rispettati” e facendo le condoglianze ai familiari
delle 17 vittime. “Siamo rattristati – ha detto il presidente dell’organismo, Abdulghafur
El-Busaidy – che non siano stati ancora effettuati arresti”. Gli attentati hanno preso
di mira la chiesa cattolica e una chiesa della congregazione Africa Inland Independent
Church. Secondo le ricostruzioni della polizia, attorno alle 10.30, mentre si stava
celebrando la messa, sette assalitori hanno lanciato ordigni esplosivi e sparato raffiche
di mitra all’interno e all’esterno dei luoghi di culto. Responsabili dei servizi di
soccorso hanno detto che i feriti sono più di 40. Gli attentati non sono stati rivendicati
ma alcuni ufficiali di polizia hanno ipotizzato un coinvolgimento di Al Shabaab, un
gruppo armato contro il quale l’esercito keniano ha avviato un’offensiva militare
nel sud della Somalia. Abitata per lo più da popolazioni di origini somale e fede
musulmana, Garissa è stata utilizzata più volte come base per le operazioni oltreconfine
cominciate a ottobre. A credere alla pista Al Shabaab sono anche missionari sentiti
dall'agenzia Misna a Nairobi. Secondo padre Joachim Omolo, animatore dell’organizzazione
interreligiosa People for Peace in Africa, gli attentati contro le chiese nella città
nord-orientale di Garissa, sono una conseguenza dell’offensiva keniana in Somalia
e non, in alcun modo, il segno di un rapporto conflittuale tra cristiani e musulmani.
"La strage di ieri non ha niente a che fare con un conflitto interreligioso – afferma
padre Joachim – ma è una conseguenza dell’offensiva militare contro Al Shabaab nel
sud della Somalia: erano stati gli stessi ribelli a minacciare attentati contro obiettivi
civili in Kenya”. A livello internazionale uno dei primi a condannare gli attentati
è stato il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Washington è uno dei principali
sostenitori dell’offensiva di Nairobi in Somalia. (R.P.)