Domani il Messico alle urne per eleggere il nuovo capo dello Stato, successore del
presidente uscente Calderon e per rinnovare i deputati del Congresso. Quasi 80 milioni
i cittadini chiamati alle urne. Secondo i sondaggi si profila un clamoroso ritorno
al potere del Partito Rivoluzionario Istituzionale che ha già guidato il Paese per
71 anni fino al 2000. Quasi mille gli osservatori stranieri che controlleranno la
regolarità delle consultazioni. Il servizio di Francesca Ambrogetti:
Record di
osservatori stranieri per le elezioni di domenica in Messico: 696 giunti nelle ultime
ore da 69 paesi. Alla vigilia del voto l’Istituto Federale Elettorale ha annunciato
che è tutto pronto per l’ appuntamento con le urne e che la giornata dovrebbe svolgersi
con normalità. In un paese dove la violenza fa parte della cronaca quotidiana non
si sono verificati finora incidenti gravi. L’esplosione di un’ autobomba a Nuevo Laredo
è stata attribuita ad un regolamento di conti tra bande rivali. Dopo la chiusura delle
campagne elettorali una polemica continua ad agitare le acque: la denuncia del quotidiano
britannico The Guardian sull’appoggio segreto che il colosso dell’informazione Televisa
avrebbe dato a Enrique Peña Nieto. il candidato del Partito Rivoluzionario Istituzionale,
favorito secondo tutti i sondaggi. I suo rivale della coalizione di sinistra Movimento
Progressista, Andres Lopez Obrador, continua a sperare in un colpo di scena che gli
consenta il sorpasso, mentre nelle fila del Partito di Azione Nazionale di destra
al governo si respira aria di sconfitta. La situazione economica, una delle meno favorevoli
dell’ America Latina, un continente in crescita, il fallimento della lotta intrapresa
con l’aiuto dell’esercito contro i cartelli della droga e l’inarrestabile spirale
di violenza, non contribuiranno certo, si afferma, ad allettare i votanti. Grande
rilievo è stato dato intanto ieri dalla stampa alle dichiarazioni del arcivescovo
di San Luis de Potosí Juan Carlos Cabrero Romero. In un’intervista ha detto di aver
incontrato venerdì il Papa che segue con attenzione questo momento cruciale nella
vita del paese e prega per il Messico.
Ma quali sono le sfide che attendono
il nuovo capo dello Stato che uscirà dal voto di domani? Giancarlo La Vella
lo ha chiesto a Jorge Gutierrez, giornalista messicano, corrispondente in Italia
per diverse testate del suo Paese: